Ulisse nostro contemporaneo: Borges, Tennyson, Pascoli, D‘Annunzio, Gozzano

Da Omero, a Dante a noi, il viaggio di Ulisse prosegue infinito

•Il primo testo scritto in cui si parla di Ulisse è l’Odissea di Omero, ma il personaggio risale nel tempo ad un passato immemoriale, alla tradizione orale medio-orientale e greca da cui anche Omero trasse ispirazione.

L’Odissea è un nòstos, il racconto del ritorno: è nutrito dalla nostalgia per i propri affetti e per la patria.

•Fin dagli inizi Ulisse è una figura ambigua, lontana dagli altri eroi: nell’Iliade non è tra gli eroi che primeggiano; per una parte della tradizione romana è una figura negativa, che abbandona o sacrifica le donne; nell’epica medioevale è spesso astuto e vile e anche Dante lo colloca tra i consiglieri di frode.

•Però già nell’Odissea si intravede che il viaggio di Ulisse non è solo ritorno, ma trasformazione e non solo quella dei compagni di Ulisse trasformati in porci da Circe, ma dell’uomo stesso in sé.

Il viaggio diviene allora un cammino alla scoperta che l’uomo non può tornare se non per ripartire nuovamente: da qui ha origine l’Ulisse dantesco.

L’Ulisse di Dante è il simbolo dell’uomo antico, dotato al massimo grado di ragione e intelligenza, ricco di valori e ideali, che tutto è disposto a soffrire per il desiderio di conoscere e sapere, ma che non può portare a termine la propria impresa, il «folle volo», perché privo della Grazia divina, l’unico strumento che consente di giungere al Bene e alla Vera Sapienza.

•Ci sono tanti Ulissi nella letteratura universale dopo Omero e Dante. La leggenda complessiva di Ulisse è un immenso mosaico dai molteplici tasselli che sono stati gli spunti di quantità di riscritture, nei campi della poesia, del teatro di prosa, del melodramma, del saggio, del romanzo, delle canzoni… Ne incontreremo alcuni senza pretesa di farne un catalogo o una genealogia…

Ulisse ritorna o non ritorna ad Itaca?

•Il personaggio di Ulisse attraversa periodi di maggiore o minore successo letterario, ma non scompare mai del tutto dalla tradizione occidentale.

•Dopo il Medioevo, l’Ulisse omerico e quello di Dante – spesso fusi o confusi – rivivono in diversi episodi dei poemi cavallereschi del Quattrocento e del Cinquecento, dove le loro virtù e i loro vizi sono accuratamente distribuiti tra i personaggi «buoni» e «malvagi» dell’azione.

•L’età delle scoperte geografiche cede molti tratti di Ulisse a personaggi contemporanei, quali Cristoforo Colombo (ad esempio nella Gerusalemme Liberata di Tasso) e Amerigo Vespucci: in quest’epoca viene del tutto superato il tabù del viaggio che valica le Colonne d’Ercole, commettendo peccato di presunzione. •Questo Ulisse navigatore abile e coraggioso tornerà nell’800 nei romanzi di Conrad o nel Moby Dick di Melville o nel poema La ballata del vecchio marinaio di Coleridge.

•Gli scrittori moderni e i contemporanei riprendono soprattutto il tema del non-ritorno o, meglio, dell’impossibilità per Ulisse di restare ad Itaca dopo il suo ritorno.

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