Colle della Russa, il pilone del mistero

Il Colle della Russa chiude a 2000 metri l’alta valle del Sangone, uno dei luoghi più ricchi di storia del territorio coazzese. Studi dettagliati, in particolare quello di Mauro Minola, ricostruiscono le vicende storiche e le fortificazioni erette su quella che un tempo era la frontiera con la Francia e una delle postazioni in cui i coazzesi facevano il servizio militare come sentinelle. Ampie testimonianze tramandano i duri scontri verificatisi ai suoi piedi, tra l’alpeggio Sellerì e la Palazzina Sertorio al tempo della Resistenza. Ricorrenti citazioni d’archivio celebrano i suoi formaggi e la memoria orale tramanda il transito di migranti diretti in Francia e mercanti diretti alla fiera di Fenestrelle. Quello che memoria e scritti non scalfiscono è il mistero del pilone che sorge vicino al colle. Tradizionalmente la festa si celebra il 16 agosto, giorno di San Rocco. Che fosse l’antico dedicatario del pilone è solo un’ipotesi, suffragata dalla data della festa e dal fatto che il Santo, notoriamente invocato contro la peste, fosse visto come un valido guardiano di un valico di frequente passaggio e quindi, potenzialmente, una porta aperta al contagio.

Un ricordo della festa del Colle della Russa databile al secondo dopoguerra. Il parroco di Forno don Giuseppe Viotti al centro dei partecipanti. Foto fornita da Anna Guglielmino e tratta dalla pagina FB Rifugio Fontana Mura.

Nulla si sa dei promotori, del motivo e della data della costruzione. La struttura a capanna e le dimensioni avevano indotto Silvio Montiferrari, nel suo meticoloso censimento dei piloni coazzesi, a catalogarlo in un primo tempo come cappella, ricollocandolo poi correttamente tra i piloni, non essendoci un vano chiuso, ma solo un ridotto spazio coperto e aperto antistante alla nicchia. Spazio comunque prezioso per un riparo a chi fosse colto dal maltempo in questa zona che altri ripari non ha.

Secondo Montiferrari il pilone risulta oggi dedicato solo alla Vergine Immacolata, un culto che ha una prima traccia nel Settecento e che si diffonde nell’Ottocento, quando il Papa Pio IX proclama il dogma della Immacolata Concezione l’8 dicembre 1854. Una data invernale che avrebbe reso impegnativa la festa ai 2017 metri del Colle della Russa. Nel suo libro Alpeggi e borgate invece l’autore Oreste Re indica che il pilone è dedicato sia a San Rocco che all’Immacolata.

Se la festa del colle si celebrasse l’8 dicembre, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, a cui adesso il pilone del Colle della Russa è dedicato, si rischierebbe un contesto da brividi. Fotografia di Bartolomeo Vanzetti.

 

I piloni di Coazze, di Silvio Montiferrari, Melli, 1999. Estratto nell’articolo omonimo.
Immagine d’epoca del pilone del Colle della Russa, fornita da Anna Guglielmino (pagina FB del Rifugio Fontana Mura)

Se il perché è incerto, certa è la data della festa, anche quest’anno solennizzata con la celebrazione della Messa alle ore 11 del 16 agosto. Se poi arriverà il solito temporale di questo periodo il Rifugio “Fontana mura” offrirà riparo e conforto.   

  

Alpeggi e borgate nelle vallate alpine, Re Oreste, Susa Libri, 1999

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