Valgioie 1652: San Pio spodesta San Giovanni Battista

Dopo l’edizione ridotta dell’anno scorso, nonostante il persistere del Covid, la Pro Loco di Valgioie-Colle Braida ha allestito per la festa patronale di San Pio un programma di festeggiamenti molto nutrito, molto partecipato e che si è concluso con un’apoteosi quando il maxischermo ha rimandato l’immagine del tuffo di Donnarumma che parando l’ennesimo rigore consegnava all’Italia di Mancini il titolo di campione d’Europa di calcio.

Al mattino la messa solenne in onore del Santo Patrono Pio I Papa e martire si era celebrata nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, il precedente patrono di Valgioie, spodestato il 29 maggio 1652 con tanto di contratto notarile. Si era in piena Controriforma e le reliquie erano ambite. I valgioiesi in cambio delle reliquie di uno dei primi Papi si impegnarono a custodirle e venerarle “in eterno”. La festa si sarebbe tenuta nell’anniversario della traslazione, il 29 maggio, ma Alfredo Gerardi scrive che si celebrava il 31 marzo, finché nel 1675 l’Arcivescovo di Torino, su richiesta del parroco e della Comunità, trasferiva con suo decreto la festa di San Pio all’11 luglio, data della sua ricorrenza liturgica.  

Pio I Papa (e martire?)

Poco si sa della sua vita, secondo il Liber Pontificalis era nato ad Aquileia  ed era diventato il decimo papa romano all’incirca nel 140 d.C. Avrebbe combattuto focolai di eresie supportato da un grande predicatore, San Giustino, e avuto interessanti rapporti con i giudei: Pio I prescrisse che gli appartenenti a sette giudaiche che si fossero convertiti al cristianesimo dovevano essere accolti dalle comunità cristiane e battezzati. Il condizionale è d’obbligo anche per il suo martirio, collocato nel 154 d.C. , sotto l’imperatore Antonino Pio molto tollerante e di cui non sono note persecuzioni contro i cristiani.  Una sua decisione ebbe conseguenze ancora attuali: Pio I stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica successiva al plenilunio di marzo, per distinguerla dalla Pasqua ebraica, che si celebrava il giorno del plenilunio. Questa data è stata fonte di contrasti tra la Chiesa d’Occidente e la Chiesa d’Oriente.

Valgioie 1295-1995 settecento anni di Storia, Alfredo Gerardi, Ed. Enterprise 1995

1652 a Modoprato i Valgioiesi accolgono le reliquie di Pio I

“Il verbale riporta la traslazione delle reliquie di S. Pio il 29 maggio in territorio di Valgioie nel luogo “Mal prato”, alla presenza di testimoni, tra i quali Giovanni De Negro, parroco di Coazze; ivi si presentavano il teologo Ottavio Surdo della Collegiata di Giaveno e il guardiano del Convento di S. Maurizio Ludovico Schioppo, esibendo una piccola capsula oblunga rossa con quattro sigilli, legata con filo di seta, ed asserendo trattarsi di alcune reliquie di S. Pio martire. I sacri resti dovevano essere riposti nella Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista ed ivi dai fedeli di Cristo onorati in perpetuo. Don Surdo, riconosciuta l’autenticità dei frammenti ossei del Papa martire, li estraeva dalla capsula e li collocava in una statua, rappresentante S. Pio, sotto chiave, da conservarsi in eterno dal parroco. Tutti gli uomini della comunità, genuflessi, li accettavano con riverenza, ringraziando Dio mentre si obbligavano con il canonico Ludovico Schioppo a solennizzare ogni anno l’anniversario della traslazione, a far svolgere una processione, e a mantenere una lampada ardente con i proventi del censo dovuto dalla stessa comunità, acquistato da Carlo Maritano. Se la somma non fosse stata sufficiente, il comune stesso l’avrebbe mantenuta accesa in perpetuo a proprie spese. Il pubblico istrumento veniva redatto dal notaio ducale Giovanni Matteo Bertino a Giaveno con il sigillo del suo tabellionato.(Tratto da Valgioie 1295-1995 settecento anni di Storia, di Alfredo Gerardi, 1995)

14 luglio 2013, il direttivo della Pro Loco Valgioie Colle Braida, dalla cui pagina Facebook sono tratte le foto della festa, molto partecipata.

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