Da Tolentino al Moncenisio, l’odissea di Pio VI, ultimo Papa a morire all’estero.

Stampa (1804) disegnata da Giacomo Beys e incisa da Pietro Bonato. Documenta la salita al Colle del Moncenisio di Papa Pio VI il 30 aprile 1798
Dopo la salita da Novalesa, si doveva affrontare la discesa verso Lanslebourg in “ramasse”. La traversata, come testimoniano i coloriti resoconti di alcuni viaggiatori, era un’avventura, sballottati sul bordo dei precipizi in salita e col rischio di schiantarsi in discesa. Qualcuno sottolinea l’umiliazione di essere pesati prima del viaggio, perché i “marrons” applicavano la tariffa in base al peso della persona da trasportare.

Mentre Napoleone si apprestava a invadere l’Austria, il suo generale Victor attaccava lo Stato Pontificio, saccheggiava Loreto e imponeva al papa Pio VI il Trattato di Tolentino, il 19 febbraio 1797, con cui il Papato perdeva Avignone e la Romagna. Per l’anziano Papa, era nato il giorno di Natale del 1717, era solo l’inizio delle tribolazioni. Il governo giacobino, che praticava il culto dell’Essere Supremo e stava massacrando i preti refrattari, non aveva nessuna remora ad attaccare il Papato e le ricchezze di Roma facevano gola.

Circa un anno dopo, come rappresaglia per un generale francese ucciso, il generale Berthier occupò Roma, la depredò e dichiarò decaduto il potere temporale del Papa, proclamando la Repubblica Romana, sul modello di quella francese e imprigionando Pio VI. Temendo un’insurrezione popolare per liberarlo, i francesi obbligarono il Papa a lasciare Roma. Dopo varie peripezie decisero di portarlo in Francia. Il momento più famoso di questa odissea è stato immortalato in una stampa che vede il Papa ottantunenne valicare il Passo del Moncenisio in portantina. Morirà a Valence il 29 agosto 1799, ultimo Papa  a morire fuori dall’Italia. Pio VI aveva perso l’uso delle gambe e questo spiegherebbe la portantina, in realtà era d’uso per le persone che potevano permetterselo o che non avevano il fisico per farlo a piedi, valicare il Colle (2083 metri di altitudine) in “cadrega” sulle spalle dei “marrons”, che poi li facevano scendere verso Lanslebourg sulle “ramasse”, specie di slitte sui cui pattini veniva fissata la “cadrega”.

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