18 febbraio 1861: nel primo Parlamento italiano un giavenese di spicco, Federico Sclopis vicepresidente del Senato

Nel luglio del 1859 l’armistizio di Villafranca aveva posto fine alla II Guerra di Indipendenza, Il Regno di Sardegna otteneva la Lombardia dall’Austria, ma cedeva Nizza e Savoia a Napoleone III e il processo unificatorio sembrava bloccato. Poi nel giro di pochi mesi la pressione popolare abilmente guidata da Cavour produsse l’annessione dell’Emilia Romagna e della Toscana e l’11 e 12 marzo i860 vi si svolsero i plebisciti, con la partecipazione di tutti i cittadini maschi con più di 21 anni. Questi territori  divennero parte integrante del regno sardo, il quale in pochi mesi aveva quasi raddoppiato la propria estensione. Occorreva dunque dare rappresentanza anche in Parlamento ai nuovi territori, con le elezioni politiche generali per la Camera del deputati il 25 marzo 1860. Ma pochi mesi dopo la Spedizione dei Mille di Garibaldi, prontamente addomesticata da Cavour, portò le Marche, l’Umbria, tutta l’Italia Meridionale e la Sicilia. Si riproponeva l’esigenza di un ulteriore allargamento della rappresentanza parlamentare con le nuove elezioni politiche generali del 27 gennaio – 3 febbraio 1861. Gli aventi diritto al voto (cittadini  maschi che avessero compiuto 25 anni e pagassero almeno 40 lire d’imposta all’anno furono 418.696, meno del 2% dei più di ventidue milioni di abitanti, per eleggere 443 deputati (i senatori erano nominati a vita dal re).  Andò alle urne poco più della metà degli elettori, dando alla maggioranza cavouriana una vittoria schiacciante. La nuova legislatura fu inaugurata il 18 febbraio 1861. Questa volta però l’aula del Senato a Palazzo Madama non bastava più a contenere deputati e senatori, né poteva sopperire l’aula della Camera a Palazzo Carignano utilizzata sino ad allora e insufficiente anche per i 443 deputati. Mentre già era allo studio l’edificazione di una nuova aula a Palazzo Carignano, per provvedere nel frattempo a dare una sede alle sedute della Camera, Amedeo Peyron aveva approntato nel cortile del palazzo un’aula provvisoria, che continuò a funzionare fino al trasferimento a Firenze del Parlamento. Fu in quell’aula provvisoria che il 18 febbraio, in soli tre quarti d’ora, il sovrano inaugurò l’Vlll legislatura. E in quella stessa aula il 14 marzo 1861 per acclamazione fu votato il titolo di re d’Italia a Vittorio Emanuele ll, entrato in vigore il 17 marzo con la pubblicazione sulla “Gazzetta ufficiale”.

 Federico Sclopis di Salerano, fu uno dei più insigni giuristi della sua epoca. È uno degli autori dello Statuto albertino del 1848, che divenne la costituzione del Regno d’Italia . Si dice che l’introduzione sia interamente opera sua. Sclopis scrisse anche il proclama con cui Carlo Alberto annunciava la sua guerra contro l’Austria. Nel Parlamento che si riunì il 18 febbraio 1861 era vicepresidente del Senato, ne divenne presidente nel 1863.

1861 – La prima seduta del Parlamento che proclamerà il Regno d’Italia.

Se la Repubblica è fondata sul lavoro, il Regno sembra nato sulla precarietà e gli equivoci:

1 – La libertà dall’oppressione austriaca aveva fatto in modo che il 2% degli abitanti potesse votare.

2 – Metà non votò, anche perché per fermare Garibaldi il nuovo regno aveva sottratto alla Chiesa le Marche e l’Umbria e Pio IX non riconosceva il nuovo stato e non incoraggiava ad andare a votare.

3 – Il primo parlamento si dovette riunire in una struttura provvisoria nel cortile di Palazzo Carignano a Torino, struttura che però fu usata fino al trasferimento della capitale a Firenze nel 1864. L’ingegnere architetto Amedeo Peyron In soli 3 mesi, dall’ottobre 1860 al gennaio 1861,  la progettò e costruì in legno, ferro e vetro.

4 – I Savoia fecero di tutto per sottolineare la continuità tra il Regno di Sardegna e il nuovo Regno d’Italia (qualcuno parlò di un Piemonte che aveva annesso l’Italia, tenendo conto che il suo Statuto e le sue leggi vennero automaticamente estese al nuovo regno): intanto caso unico Vittorio Emanuele, re di un nuovo regno appena proclamato, mantenne l’ordinale del Regno di Sardegna e quindi il primo re d’Italia è … secondo. Inoltre la legislatura che si aprì il 18 febbraio è conosciuta come ottava del Regno di Sardegna e non come prima del Regno d’Italia.

Federico Sclopis di Salerano 
(Torino 10 gennaio 1798 – 8 Marzo 1878)

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