“Resta vuoto il posto sul gradino ove sedeva sferruzzando….vuoto il posto sul divano che divideva col gatto … vuota la strada della sua risata giovane e delle canzoni in patois.” Così Claudia Claretto saluta con un accorato commento Battistina Provenzale, che ci ha lasciati il 10 ottobre scorso, a 96 anni. Era la decana dei soci dell’Effepi, l’associazione di studi e ricerche francoprovenzali. A dispetto del cognome Battistina era la custode del patuà francoprovenzale di Novalesa, oltre che della storia e delle tradizioni del paese. Come Rosanna Silvestro, Battistina era nata alla consapevolezza del patuà grazie a Giuseppe Ferrero, rivoluzionario maestro di Novalesa e valorizzatore della cultura locale, che aveva anche insegnato a scriverlo il patuà, Battistina ne aveva scoperto l’importanza e nel 2017 aveva anche partecipato al concorso letterario internazionale sul francoprovenzale promosso dal Glossaire dell’Università di Neuchâtel in Svizzera, ma molti suoi scritti sono rimasti in famiglia.
Dagli anni Settanta era un punto di riferimento per le attività culturali, storiche, linguistiche di Novalesa. Religiosa e capace di recitare a memoria la preghiera a Sant’Eldrado, ma non bigotta. Basta sentire con quale bonaria ironia racconta nell’arrotata parlata novalicense la “paura” che le anime del purgatorio suscitavano nei partecipanti alle veglie invernali. Evangelica nell’aiutare ed accogliere, la casa sempre aperta, lei sempre al servizio della sua comunità. E lo sarà ancora grazie all’eredità linguistica e culturale lasciata e immortalata anche in preziosi filmati.
Commenti e ricordi
Claudia Claretto – Novalesa- BATTISTINA- amica, sorella, mamma…… grande grande grande donna. Le mie parole non bastano. Abbracciarla era abbracciare la vita, l’allegria, la saggezza. Anni luce più avanti di tantissime persone per apertura mentale, spirito di fratellanza e accoglienza, solidarietà e condivisione. Resta vuoto il posto sul gradino ove sedeva sferruzzando….vuoto il posto sul divano che divideva col gatto….. vuota la strada della sua risata giovane e delle canzoni in patois. Novalesa, che ha appena perso la splendida Lucia, la sentirà per sempre vicina.