Alunni della scuola di Sala recitano il miracolo della Cappella Valletti

La Cappella Valletti è dedicata alla Madonna del Carmine, che ricorre il 16 luglio. Anche quest’anno il rosario (ore 20,00) e la Santa Messa, ore 20,45 del 18 luglio solennizzano la festa religiosa. Ma in soccorso della chiesa seicentesca, che presenta un preoccupante degrado strutturale, era già arrivato il bel libro voluto dagli Amici della Cappella Valletti, con lo splendido servizio fotografico del compianto Augusto Vergnano che accompagna la ricerca storica di Renato Favaron e la relazione sui problemi strutturali dell’edificio di Carlo Geninatti. Col contributo pubblico e le somme derivate dalla vendita del libro e da varie iniziative si finanzieranno gli interventi più urgenti.

Copertina del libro che illustra la storia, la ricchezza artistica e i problemi statici della Cappella Valletti.
La foto evidenzia alcune delle fessurazioni che minano la stabilità della chiesetta.

Il tema del 40° Concorso scolastico promosso dall’associazione EFFEPI, che difende la cultura e la lingua francoprovenzale, era dedicato alla devozione popolare che si manifesta nei piloni e nelle cappellette rurali e ha indotto alcuni studenti della scuola elementare “Sandro Pertini” di borgata Sala a preparare una scenetta che illustrasse il miracolo che ha dato origine alla costruzione della Cappella Valletti. La scenetta, in italiano e dialetto giavenese, è stata presentata in occasione della premiazione del concorso EFFEPI, che si è tenuta a Giaveno il 26 maggio scorso. È stata molto apprezzata e viene riproposta in questo filmato su ScuolaGuido YouTube.

Un momento della premiazione del 40° Concorso EFFEPI, a Giaveno. Sul palco gli alunni della classe 4a della scuola primaria Sandro Pertini di borgata Sala, impegnati nella scenetta evocativa del miracolo che ha portato alla trasformazione del pilone del Carmine nella Cappella Valletti.

Madonna del Carmine o del Carmelo

Interessante ex voto di una discendente della miracolata, il quadro riprende l’immagine della Madonna del Carmine, con il Bambino in braccio che mostra degli scapolari in miniatura. Erano due rettangoli di panno fissati con delle cordicelle, usati dai frati come sopravveste per non sporcarsi durante il lavoro. Sul monte Carmelo in Palestina si formò una comunità di monaci, detti Carmelitani. Secondo la tradizione  il 16 luglio 1251 a San Simone Stock, che era il priore dell’Ordine, e che aveva implorato la Vergine per un privilegio riservato ai suoi confratelli, apparve la Madonna e gli consegnò uno scapolare, appunto, accompagnato da queste parole: “Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. Chi morrà rivestito di questo abito non soffrirà più il fuoco eterno; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno”. (Foto di Guido Ostorero)



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