A Giaveno la piazza principale … sono quattro. Numeri civici e cartelli indicano sempre San Lorenzo, ma le strade che si incrociano e la mole della Chiesa di fatto la dividono in quattro aree distinte. In passato con le strade sterrate e il poco traffico la piazza appariva più omogenea e quasi non si distingueva dal tracciato stradale. Confrontiamo lo spicchio settentrionale di piazza San Lorenzo a distanza di oltre cento anni.
In questa cartolina della Collezione di Carlo Giacone la piazza di inizio Novecento viene vista dal sagrato della Chiesa dei Batü. Sulla sinistra una rivendita di tabacchi e la torre della cinta muraria trecentesca che sporge. Sullo sfondo l’Albergo Campana, gli edifici parrocchiali e la Chiesa di San Lorenzo. Il rivolo d’acqua che scorre al centro proviene da Via Umberto, che come la via della Buffa era “a basto rovescio” (come annotava Pirandello nel suo “Taccuino di Coazze” nel 1901) e aveva una cunetta al centro per favorire il defluire delle acque. A destra in alto si intravedono dei vecchi isolatori di porcellana probabilmente collegati a quelli simili sulla casa a sinistra. La corrente elettrica per illuminazione era arrivata da poco a Giaveno. Risulta che solo il 31 gennaio 1899 Alfredo Moda e Guido Gerardi costituirono la società A. Moda & C. per la produzione e la distribuzione di corrente ad uso industriale e di illuminazione, e l’otto agosto dello stesso anno ottennero la prima licenza di esercizio.
Nell’inquadratura attuale la piazza risulta lastricata e si intravede il motivo della stella a sei punte, che richiama lo stemma di Giaveno. A sinistra il palazzo con poche modifiche strutturali (per lo più si sono aggiunti dei balconi), ma con vari cambi di destinazione dei negozi prospicienti. In alto il proiettore che serve, in occasione del Natale e di altre feste significative, ad animare di luci e colori il campanile e gli edifici che prospettano sulla piazza. Dietro la torre rotonda al posto dell’Albergo Campana è cresciuto il palazzo che ospita la Banca Unicredit, mentre non vi sono modifiche esterne sostanziali per gli edifici parrocchiali e la Chiesa di San Lorenzo. Fili vistosi attraversano l’inquadratura, nella veduta del 1906 non si vedono, o perché sottili o perché cancellati dal solerte fotografo.