Quale San Valentino nella Chiesa dei Batù?

Foto originale di Claudio Servalli, tratta dal sito del Circolo Ricreativo Culturale di Giaveno

Tanti i Santi di nome Valentino

  • San Valentino martire, vescovo di Terni (†273) – vescovo e martire, patrono degli innamorati, celebrato il 14 febbraio;
  • San Valentino (†305) – martire a Ravenna con Feliciano e Vittorino, celebrato l’11 novembre;
  • San Valentino (†305) – martire a Ravenna con Solutore e Vittore, celebrato il 13 novembre;
  • San Valentino (†305) – martire con Agricola, Concordio e Navale, celebrato il 16 dicembre;
  • San Valentino di Treviri (†305) – vescovo di Treviri e martire, celebrato il 16 luglio;
  • San Valentino di Viterbo (†305) – presbitero, martire a Viterbo con il diacono Ilario, celebrato il 3 novembre;
  • San Valentino di Genova (†307) – vescovo di Genova, celebrato il 2 maggio;
  • San Valentino di Strasburgo (IV secolo) – vescovo di Strasburgo, celebrato il 2 maggio;
  • San Valentino di Mais (†470) – vescovo missionario in Rezia, celebrato il 7 gennaio;
  • San Valentino di Segovia (†715) – martire in Spagna con la sorella Engrazia, entrambi santi patroni di Segovia, fratello di San Frutto eremita, celebrato il 25 ottobre.
  • San Valentino Berrio-Ochoa (†1861) –domenicano, vescovo e vicario apostolico in Vietnam, ivi martire con Girolamo Hermosilla, celebrato il 24 novembre.
  • San Valentino Martire – compatrono di Calasca. Traslato da una catacomba di Roma, si tratta di un corpo santo.

La Chiesa del SS. Nome di Gesù, nota come Chiesa dei Batù (cioè Flagellanti) di Giaveno, risale al 1576. Custodita con amorevole cura dal Circolo Ricreativo Culturale, ospita diversi capolavori. Pochi sanno che nel reliquiario antropomorfo che affianca l’ancona dell’altar maggiore vi è una reliquia di San Valentino. Ma, prima che una folla di innamorati giavenesi circondi la chiesa per un’intercessione, occorre avvertire che di Santi di nome Valentino ce ne sono più d’uno e che ci sono dubbi che la reliquia appartenga al vescovo di Terni, martire a 97 anni sotto Aureliano, specializzato nell’aiutare le coppie in difficoltà e distributore di rose pacificatrici: il Santo vedendo due innamorati che litigavano avrebbe offerto loro una sola rosa, invitandoli a stringerla assieme. Metafora dell’amore che è condivisione di bellezza e profumo, ma anche di spine e dolore. L’episodio è probabilmente leggendario, ma vicino all’immagine che oggi abbiamo di San Valentino. Un po’ lontana dalla iconografia tradizionale dell’anziano vescovo con mitria, pastorale e palma del martirio. Secondo alcuni la festa dell’amore cristiano fu promossa dal Papa Gelasio I nel 496 d.C. in sostituzione dei Lupercalia, festa pagana della fertilità, che cadeva a metà febbraio e dava adito a comportamenti lascivi.

Vetrata della Cattedrale di Terni

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