L’ “orso marino” non ha fatto sentire la sua voce a Urbiano, ma il messaggio positivo rimane

“Orso marino” trainato in catene dai cacciatori per le strade di Urbiano a Mompantero. Fotografia di Enrico Bertone, tratta dal suo libro “Antiche feste delle Alpi Cozie”, Sagep Genova, 1998
Per rivivere “Fora l’urs” di Urbiano

L’ “orso marino” quest’anno non ha potuto far sentire la sua voce nelle strade di Urbiano. Ma la festa che lo vede catturato e domato è una delle più suggestive della Valle di Susa ed è curioso che si svolga a pochi chilometri da Giaglione e Venaus dove si perpetua la danza delle spade. Questi due paesi con Mompantero costituiscono un triangolo che a differenza di quello delle Bermude non ingurgita navi, ma preserva le tradizioni.  Risalire alle origini dell’orso di Urbiano è quasi impossibile, le leggende si intrecciano e cercare quella giusta è un labirinto senza sbocchi.

Voglio invece soffermarmi sul bel messaggio che arriva dalla vicenda. Ho assistito diverse volte alla festa e l’ho anche filmata per “A nosta moda” di Giaveno TV. Quel povero animale in catene, percosso e costretto a bere e urlare di dolore dai cacciatori armati è uno spettacolo che all’inizio mi lasciava perplesso. Ma quando in piazza l’orso danza con la ragazza “più bella del paese” l’allegoria positiva si svela.  L’orso, che con la sua naturale ricerca di cibo e la sua selvatichezza danneggia e spaventa la gente, viene catturato, ma non ucciso, la forza bruta viene domata non tanto dalle catene, ma dalla bellezza e dalla cortesia della sua compagna di danze. Il selvaggio, il diverso si integra nella società.

Questa interpretazione non esclude l’altra che si collega alle danze delle spade dei paesi limitrofi. Le divise sgargianti degli spadonari,  i loro gesti misurati, che evocano un rito e non la guerra, i “bran” colorati e adorni di spighe e grappoli, la stagione in cui si susseguono, sono tutti elementi che evocano le feste propiziatorie di origine pagana per la rinascita della natura e un buon raccolto. Probabilmente anche l’orso di Mompantero rappresenta l’inverno che viene domato dalla primavera.

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