15 ottobre 2000: il Sangone spezza il ponte di Gischia Villa

Una giornata piovosa, allerte meteo che tendono a sostituire la manutenzione preventiva del territorio … e mi torna in mente il disastro di vent’anni fa. Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2000 il Sangone ha travolto il ponte di Gischia Villa, sulla provinciale che collega Giaveno alla Colletta e a Cumiana. 500 millimetri di pioggia caduti in 48 ore avevano gonfiato il Sangone portando le acque e i detriti al livello stradale. Forse i vortici della corrente impetuosa hanno scalzato uno dei piloni centrali delle tre arcate, che crollando ha trascinato con sé, spezzandola come una tavoletta di cioccolato, la soletta carrabile. Era chiuso da tempo il ponte e quindi non ci sono state vittime, il danno si. Dopo pochi mesi un ponte militare ha assicurato il transito in attesa della ricostruzione del ponte, avvenuta in tempi relativamente veloci. Il nuovo ponte, grandioso, con i caratteristici tiranti, è stato inaugurato il 7 novembre 2005, ma è costato qualche milione di euro.

Due immagini scattate a poca distanza l’una dall’altra, il Sangone in piena e poi il ponte crollato. Foto W. Giulietto, tratte da “Val Sangone: climi e forme del paesaggio” di Baggio, Giardino e Mercalli, SMS.

Pochi mesi dopo il crollo viene gettato sul Sangone un ponte militare Bailey. Dal nome dell’ingegnere britannico che lo ha progettato evolvendo il vecchio ponte smontabile italiano Cottrau, essenzialmente sostituendo le chiodature con le saldature per le diagonali e contro-diagonali delle travature metalliche modulari.
Il nuovo ponte strallato, cioè sospeso e retto dagli stralli, i tiranti, ancorati ai giganteschi piloni.
Un momento della inaugurazione del nuovo ponte, il 7 novembre 2005. Costruito dalla Provincia di Torino, che allora esisteva ancora, col contributo della Regione Piemonte e della Provincia di Verona.

Il suo gemello, il ponte di Trana, ha invece resistito. Nonostante il pericoloso accumulo di detriti e l’acqua che sfiorava il culmine delle arcate, ha retto.

17 ottobre 2000, si tolgono i rami portati dalla piena contro il ponte di Trana. La pulizia degli alvei è una prevenzione che potrebbe evitare disastri, ma che spesso viene trascurata.

Commenti e ricordi

Giuliana Barchi Che ricordo!! Abitavo in borgata Tonni.

Olivia Cappellaro Io l’ho visto crollare.

Daniela Friolo Ricordi angoscianti. Il Sangone con le sue forti e grandi onde ha spazzato via tutto. Il rumore del torrente durante la piena è indimenticabile. Soprattutto per chi viveva in Borgata Dalmassi.

Fabrizio Ostorero Me lo ricordo bene! Noi a correre per portar via tutto il bestiame dei nonni che vivono proprio prima del ponte! Salvare almeno i capi di bestiame senza sapere se ci sarebbe ancora stata una casa! Una giornata che sento ancora sulla pelle!

Michele Rege Anche questo nuovo ponte ha già rischiato di fare la stessa fine quando l’appoggio sinistro per pochi metri non veniva scalzato da una modesta piena. Nonostante questo resta proibito e complicato dragare e pulire, anche in prossimità dei ponti.

Vincenzo Turinetto Mi ricordo il martellamento continuo sui piloni da parte dei massi fatti rotolare dalla corrente. Tremava tutto il ponte come se ci fosse stato il terremoto poi, alla fine, è crollato.

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