Cartoline dallo ZIMBABWE

Zimbabwe baobab, V, VG 13 8 1993 f2 Fot. D.Allen Ed. PhotoSafari

Lo “zimbabwano” a cui fa simpaticamente riferimento Elena non esiste, oltre all’inglese lo stato riconosce sedici lingue ufficiali, quasi tutte del gruppo bantu. Lo “shona” è la più diffusa, parlata dai 3/4 della popolazione.

Lo Zimbabwe è tristemente noto per una delle inflazioni più galoppanti mai viste. Il dollaro locale, che valeva 1,59 dollari USA al momento della indipendenza nel 1980, è precipitato di valore dai primi del 2000, dopo la confisca dei terreni agricoli posseduti dai bianchi, che ha fatto crollare la produzione di tabacco, e il ripudio dei debiti nei confronti del Fondo Monetario Internazionale. Per finanziare la guerra in Zaire il governo Mugabe ha continuato a stampare cartamoneta arrivando nel 2009 a tagli da 100 trilioni (centomila miliardi!) di dollari. Da allora ha cessato di stampare banconote e ha fatto riferimento a valute straniere come il rand sudafricano e il dollaro USA. Nel giugno 2019, quando il governo ha annunciato la reintroduzione dei dollari zimbabwiani e la contemporanea cessazione dal corso legale di valuta straniera, l’inflazione in un mese è salita del 175%.