San Pancrazio, il più amato dai vaiesi

La Compagnia di San Pancrazio, che gestisce il Santuario di Vaie, è nata ufficialmente nel 1899 come Confraternita della Santissima Trinità, titolare a quel tempo della chiesa. Per questo domenica 30 maggio, festa della SS. Trinità, la chiesa sarà aperta e visitabile con gli orari 10-12 e 15-17. Mentre, a causa delle restrizioni anti Covid, la S. Messa di Trinità, come già quella della festa di San Pancrazio, si celebrerà nella Chiesa parrocchiale di Santa Margherita in concomitanza con le Prime Comunioni.

Vayes, all’ombra prestigiosa della Sacra di San Michele e di una montagna che gli negava il sole, è rimasto a lungo un insediamento di poche centinaia di abitanti. 176 dopo la peste del 1630 e meno di 500 nel Settecento, quando si decise di ristrutturare la chiesetta romanica di Santa Margherita, databile all’XI secolo, senza bisogno di ampliarla troppo. Quella consacrata nel 1764 dal vescovo di Pinerolo, Giovanni Battista D’Orliè dei marchesi di Saint-Innocent, era una chiesa completamente diversa rispetto a quella citata nel 1029 nell’atto di fondazione della cattedrale di San Giusto a Susa. Le tracce del romanico sopravvivevano nel campanile, le tre absidi diventavano la base della facciata, stranamente rivolta ad est e non verso la sede diocesana, e tutto l’edifico assumeva un impianto di tipo barocco. Nell’Ottocento la crescita demografica avvicina Vaie ai mille abitanti e la chiesetta appollaiata sulla roccia è vista come scomoda e piccola per il paese che si è dilatato nella pianura della Dora. Nel 1856 Monsignor Oddone vescovo di Susa consacra la nuova parrocchiale, in pianura e in centro paese. È un edificio di stile neoclassico a pianta centrale quadrata, a croce greca. La chiesa sulla roccia resta solitaria accanto al vecchio cimitero e intitolata alla Santissima Trinità. Quando nel 1877 una gravissima epidemia travolge il paese, la popolazione di Vaie fa voto a San Pancrazio di dedicargli questa vecchia chiesa. Cessato il morbo, già nel 1878 la chiesa diventa il santuario di San Pancrazio, ma solo nel 1899 la nuova titolarità viene ufficializzata e in contemporanea viene fondata la Confraternita della SS. Trinità, detta Compagnia di San Pancrazio, che a tutt’oggi si occupa del santuario. Non bisogna pensare a un gruppo ristretto di aderenti, ma ad una adesione popolare di massa, che va oltre i confini del comune. Adriano Tonda mi ha raccontato che al tempo del suo priorato, qualche decennio fa, quasi tutti i vaiesi erano iscritti alla compagnia e che durante l’ultima guerra molti che avevano persone in guerra o deportate si erano rivolte a San Pancrazio perché tornassero salve. Nel 1948 si tenne una delle celebrazioni più solenni in onore e ringraziamento del Santo e al Santuario di Vaie accorsero centinaia di persone, dai paesi vicini e anche da Coazze. Scesi a piedi dal Colle Remondetto, i pellegrini dopo aver assistito alla Santa Messa fecero merenda nei pressi del Santuario, approfittando della fontanina che sgorga nelle vicinanze, che non è una sorgente, ma è frutto di un provvidenziale errore nel saldare i tubi dell’acquedotto nel 1907. Ancora adesso la festa di San Pancrazio, che si celebra la domenica più vicina al 12 maggio, è sentita dagli abitanti di Vaie forse più della festa patronale del 20 luglio in onore di Santa Margherita.

L’affresco di Elio Favro con Pancrazio in veste di soldato accanto al quadro finale della sacra rappresentazione tenutasi a Vaie (1978?) con Pancrazio rappresentato come giovane romano. Ha in mano la palma, simbolo del martirio.
Notizie e documentazione fotografica su San Pancrazio nella pagina Facebook dedicata al Santuario di Vaie

San Pancrazio martire

Pancrazio era un bel ragazzo quindicenne, nato in Asia Minore nel 289. Rimasto orfano di entrambe i genitori, era stato portato dallo zio Dionisio a Roma, dove aveva abbracciato la religione cristiana con un entusiasmo tale da resistere alle pressioni dello stesso imperatore Diocleziano e scegliere il martirio piuttosto che adorarlo come Dio. Venne decapitato il 12 maggio 304. Nonostante le pochissime notizie verificabili, il suo culto si diffuse ampiamente, sul luogo del martirio lungo la Via Aurelia papa Simmaco fece costruire una basilica che ne conserva i resti ed è il patrono dei Giovani dell’Azione Cattolica. Il santo, come nell’affresco sulla facciata del Santuario di Vaie (Elio Favro, 2000), viene spesso raffigurato come un soldato. Strano che lo fosse, visto che il suo martirio si compì a 15 anni. È quindi probabile che  l’abito e la posa del combattente in cui spesso si presenta siano motivati dall’etimologia del suo nome che significa in greco “lottatore”, che in questo caso farebbe riferimento alla lotta da lui combattuta per testimoniare la fede cristiana.

In questo quadro Pancrazio viene rappresentato mentre difende la sua fede davanti all’imperatore, nella sua più probabile veste di fanciullo e non di soldato.
Una delle foto spettacolari del santuario di San Pancrazio e del paese riprese col drone di Sandro Vota, l’intera galleria sul gruppo di Facebook VAYES.

Commenti e ricordi

Dora Cogno Barbero Mia nonna era una fan di San Pancras – prutetùr dle gambe e di bras: tutti gli anni gita al Santuario.

Luciano Ferrando da “bocia”, mi ricordo, parecchi “Cuasìn” alle 11 x la messa e premesdì per l’inchënt… travërsavu ala “simë” e calavu a Sën Pancrass!

Marisa Usseglio Savoia Anche dalla Maddalena andavano in pellegrinaggio per San Pancràss

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