Elisabetta Mijno a un centimetro dall’oro

Con un centro da 10 con l’ultima freccia Elisabetta Mijno aveva portato l’Italia alla finale, in cui con Stefano Travisani ha costretto la coppia russa allo spareggio per l’oro del tiro con l’arco misto a squadre. Sul 2 a 2 dopo sequenze di tiri molto equilibrate, nell’incalzante shoot-off finale, una freccia ciascuno e vinca il migliore, è andata male. 9 per la russa Margarita Sidorenko, 9 per Stefano Travisani, 8 per Elisabetta Mijno e 9 di riga per il russo Kirill Smirnov. Un centimetro, 18 a 17 per la coppia russa e ancora una volta Elisabetta alle Paralimpiadi si ferma all’argento. Nel suo palmares olimpico si affianca a quello individuale conquistato nel 2012 a Londra e segna un miglioramento rispetto al bronzo a squadre miste di Rio 2016. La soddisfazione dell’oro Mijno l’ha comunque provata, ai Mondiali di Pechino 2017 con la squadra femminile e agli Europei di Vichy 2010 nella squadra mista. Sempre negli Europei, a Lotwill nel 2014 gli ori sono stati addirittura due, individuale e di squadra femminile.

Elisabetta Mijno consolata dall’allenatore e dal compagno di squadra dopo aver perso la finale di tiro con l’arco a squadre miste.
15 ottobre 2012: Elisabetta Mijno torna alla Scuola Media Gonin di Giaveno.
Invitata dalle sue ex professoresse della Gonin, Elisabetta ha incontrato gli allievi della scuola media portando la medaglia vinta alla Paralimpiadi di Londa e un messaggio di tenacia e di impegno. Durante l’incontro, presieduto dalla D.S. Enrica Bosio, l’atleta tranese ha presentato lo sport che pratica dall’età di undici anni e una carrellata di atleti incredibilmente abili nel superare la loro disabilità.
In occasione delle Paralimpiadi invernali di Torino 2006 è stata svolta una interessante ricerca sulla storia delle Paralimpiadi, dalla 5 B Amministrativo del Pascal.

Elisabetta Mijno, campionessa di Trana, ex allieva della Gonin e del Pascal.

Elisabetta Mijno, campionessa di tiro con l’arco, è nata a Moncalieri nel 1986, ma la famiglia si è stabilita a Trana. Sulla sedia a rotelle dall’età di cinque anni per un incidente d’auto, Elisabetta non ha mai perso l’ottimismo e ha scoperto fin da piccola (a 11 anni) la passione per il tiro con l’arco, presso la società sportiva “Tir a la Mira” di Giaveno. Dopo una pausa di alcuni anni, Elisabetta si è tesserata per la società “Arcieri delle Alpi” di Rivoli Torinese diventando una colonna della nazionale paralimpica. Elisabetta Vanta una trentina di titoli nazionali nelle varie categorie e, a livello internazionale, è stata presente ai Giochi Paralimpici, ai Mondiali e agli Europei, raccogliendo in tutto 4 medaglie d’oro, 5 d’argento e 9 di bronzo.

Non c’è solo l’arco nella vita di Elisabetta, che è una chirurga, specializzata in ortopedia e traumatologia, in particolare proprio nella chirurgia della mano. La passione per l’arco è nata quasi per caso e l’ha portata ad essere la più forte atleta italiana di Para-Archery. La scelta professionale ha origine dall’artrite reumatoide della nonna Carla, la piccola Elisabetta voleva “aggiustare” le sue  mani  malate e al termine di un percorso scolastico d’eccellenza, dalla Gonin al Pascal all’Università di Torino, è diventata un chirurgo che pratica al CTO di Torino. Due traguardi che danno l’idea della determinazione di questa bambina, che praticava danza, judo, sci, equitazione e che a 5 anni si è trovata su una sedia a rotelle e ha proseguito la sua vita con una forza d’animo ammirevole. Ho avuto occasione di incontrarla quando è tornata nelle sue scuole giavenesi, alla Gonin e al Pascal. Circondata dall’attenzione degli alunni e dalla soddisfazione dei professori, ha raccontato le sue esperienze con grande semplicità: la disabilità come un dato di fatto su cui innervare la sua energia contagiosa, il suo messaggio esemplare di determinazione e di successo.

Elisabetta Mijno è tornata due volte al Pascal, dove si è diplomata. Nel 2009 nell’ambito del progetto sulle “Pari opportunità” e il 21 ottobre 2016, dopo le Paralimpiadi di Rio de Jameiro. A questo incontro si riferiscono le fotografie con i suoi ex insegnanti e alcuni alunni dell’istituto.

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