Coazze com’era com’è – l’entrata in paese

Com’era com’è: confrontate due vedute simili di epoche diverse e mandatele a scuolaguido@yahoo.com.

Confrontiamo quella che sulle cartoline d’epoca era indicata come “l’entrata in paese”. Era infatti l’unica strada carrozzabile che saliva da Giaveno attraverso la borgata Buffa. La prima costruzione che si incontrava sulla sinistra era la Pensione Tessa, sulla destra la Pesa pubblica. Poi cominciavano a susseguirsi gli edifici e i tanti negozi che facevano della rüà la strada principale e commerciale del paese, ma dagli anni Settanta le attività si sono progressivamente spostate verso Viale Italia ’61.

Com’era – Negli Anni Venti la via Vittorio Emanuele,  che tutti chiamavano “la rüà”, era l’unica carrozzabile di accesso al paese di Coazze. Sulla sinistra la casa costruita da Enrico Rondano tra il 1911 e il 13. La famiglia vi avvierà un negozio di casalinghi, forse negli anni Trenta, che si sposterà nella casa che verrà edificata dove nella cartolina c’è un prato, prima della recinzione del parco della villa del Marchese Curlo. Chi scende lungo la strada, vestito di bianco è probabilmente il signor Casoli, Presidente della Corte d’Appello di Torino e figlio del senatore. Trascorreva la villeggiatura nella villa accanto a quella dei Prever di cui si intravede il cancello d’ingresso in fondo alla strada. Sulla destra la recinzione chiara è quella di villa Rivoira, di fronte all’Asilo Prever. Vi veniva in villeggiatura la famiglia Cordero di Pamparato. Vi si trovava la moglie col bambino piccolo quando Felice venne impiccato a Giaveno. La casa successivamente è stata acquistata dal dottor Tizzani e ora è di Lisanti. L’edificio di cui si vede uno spicchio sulla destra fa parte di un complesso che costeggia Via Prever, vi abita ora la famiglia Zussino.

Com’è –  Questo scorcio attuale ci mostra una via asfaltata con i fossi intubati e un nome diverso, Via Giacomo Matteotti. Sulla sinistra la casa precedente con la parte aggiunta negli anni Cinquanta e in fondo si vede meglio (tinteggiata di rosa antico) la villa che è stata dei marchesi Curlo, tra cui Faustino che a fine Ottocento era Sovrintendente alle biblioteche di Torino e a cui si deve la scoperta dell’iscrizione che attesta la presenza del trappista De Meulder all’Indiritto. Un suo discendente, l’ingegnere Gennari Curlo vi ha risieduto con la moglie belga Claire Van Der Linden, alcuni anni fa l’ha venduta alla famiglia Gasparini che vi abita tuttora. In fondo tra gli alberi s’intravede Villa Tosco (ex Prever). Sul lato destro poco è cambiato, sono solo stati assestati i muretti di contenimento sormontati da siepi.

Ringrazio Maria Pia Rondano per la preziosa collaborazione ai testi e Claudio Servalli, autore della fotografia che ritrae la situazione attuale.

Fotografia di Claudio Servalli

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