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BORSA NERA o MANO NERA o MERCATO NERO I primi due termini indicano in modo gergale il mercato nero, cioè il commercio clandestino di metalli preziosi, valuta o merci soggette a restrizioni o tesseramento. Durante la guerra, questo commercio era alimentrato dai prodotti sottratti all'ammasso, che venivano venduti o barattati sia al sabato al mercato di Giaveno sia presso i contadini e i mugnai, che con la corruzione o con qualche trucco riuscivano a non consegnare quanto dovevano all'ammasso, dove i prodotti dovevano essere ceduti a cifre irrisorie rispetto alle possibilità del circuito clandestino. Il fenomeno si sviluppa soprattutto a partire dal 1942/43 quando i controlli si fanno più difficili e diventa più facile sottrarre derrate all'ammasso. Per molti il ricorso al mercato nero è una necessità per integrare i generi alimentari della tessera annonaria di fatto insufficienti. Per qualcuno diventa una vera e propria speculazione, carica di rischi ma anche di notevoli guadagni. |