Bastano due foto accostate per capire come è cambiata Giaveno. Nella veduta di destra Viale della Stazione e vecchie case. A sinistra Viale Regina Elena, che ha cambiato nome anche perché la stazione non c’è più. E’ un viale molto particolare. Ha gli alberi, in doppia fila, ma solo su un lato. Meno male che “la lèia” è stata conservata, pur assediata dai palazzoni che hanno sostituito la stazione e la fabbrica dei Prever. Coazze non è stata da meno, anche Viale Italia ’61 ha gli alberi, pochi, su un solo lato.
Jelena Petrovic-Njegos di Montenegro – la Regina Elena
Il matrimonio tra Elena e Vittorio Emanuele fu il classico matrimonio combinato, con due scopi ben precisi. Il primo immettere sangue fresco nella dinastia dei Savoia. Il secondo mettere un piede nei Balcani a cui l’Italia umbertina, surclassata dalle potenze europee nella corsa alle colonie, guardava come possibile zona di espansione. Vittorio Emanuele era alto solo 1 metro e 53 (e a tale misura venne abbassata la statura minima per essere arruolati), Elena 1 metro e 80. Nel ballo che sancì le nozze l’alto cappello che il principe portava non bastava a pareggiare la coppia. Elena si rivelò un’ottima regina quando nel 1900 il mortale attentato al padre Umberto I proiettò Vittorio Emanuele sul trono. In prima linea nei soccorsi ai terremotati messinesi, colta e poliglotta, rimase al fianco del re durante la travagliata fine del regno. Morirà a Montpellier in Francia nel 1952. Dopo 65 anni la salma della Regina Elena è tornata in Italia, sepolta nel santuario di Vicoforte dove l’ha raggiunta quella del marito Vittorio Emanuele III nel 2018.