Se piove “all’armülìva” …

La domenica delle Palme, o la “fésta dl’armülìva”, come diciamo in patuà, è un giorno “di marca”. Cioè uno di quei giorni a cui il mondo contadino guardava con particolare attenzione, per trarne previsioni metereologiche prima che ci pensassero i satelliti, non so se con maggior precisione.

Con questa festa, la domenica che precede la Pasqua, la Chiesa ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama agitando fronde e rami presi dai campi e gridando: “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”. Solo nel Vangelo di San Giovanni si specifica che sono palme. Una pianta molto poco diffusa in Europa e quindi sostituita dall’ulivo. Passaggio che qualcuno ricollega alla potatura degli olivi, che si effettua in questo periodo. Alcuni rami venivano offerti per un miglior raccolto e benedetti.

Tornando alle previsioni del tempo, Giuliano Ostorero nel suo libro sui proverbi e modi di dire dell’Alta Val Sangone riporta questo motto Sa piòt  sü l’armülìva, a piòt nöu dümènge d’fìla” (Se piove sul ramo d’ulivo – alla Domenica delle Palme – piove per nove domeniche di seguito). Quest’anno l’abbiamo scampata, ma mi ricordo che alcuni anni fa, nel 1981, aveva piovuto la domenica delle Palme e la processione che ogni anno i coazzesi fanno al Santuario della Madonna dei Laghi di Avigliana la domenica dopo Pasqua era stata rinviata alla successiva per pioggia, poi ancora alla seguente per pioggia e ancora, finché si era deciso di farla comunque e di non rinviarla più per il maltempo negli anni successivi.

Legata a questa festa c’è un’altra tradizione, che non so se viene ancora praticata dai pastori, era la seguente. Si teneva qualche miccone di pane cotto nel periodo della Novena di Natale, pane che si conservava particolarmente a lungo, fino alla primavera. Alla prima uscita dalla stalla o prima di partire per l’alpeggio, con gesto augurale e propiziatorio, si dava da mangiare a ciascuna mucca un tozzo del pane di Natale ed una foglia dell’olivo benedetto nella Domenica delle Palme.

Il 15 agosto 1973 usciva nelle sale il film JESUS CHRIST SUPERSTAR, tratto da un musical americano di successo. Gli ultimi giorni di Gesù sono messi in scena con scelte molto originali e spettacolari, ma spesso irrispettose dei Vangeli. In questa Gesù entra in Gerusalemme a piedi e non sul tradizionale asino.
Fotografia tratta dalla tesina “Vita in alpeggio”, presentata da Chiara Spinello a Pinerolo, all’esame di stato, nel 2010.
Nostou patoua – proverbi e modi di dire dell’Alta Val Sangone, Ostorero Giuliano, Quaderni dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone, Litografia Briver, Avigliana, 2010