La Marsigliese, l’inno della Francia rivoluzionaria, scritto da un monarchico su musica di un piemontese

Il 14 luglio 1795 la Convenzione, assemblea della Francia rivoluzionaria, proclamò la Marseillaise inno nazionale. Era stato scritto nel 1792 con un altro titolo e un’altra funzione. Il “Canto di guerra per l’Armata del Reno”  era appunto un inno militare per quell’esercito. Rouget de Lisle raccontò che la sera del 26 aprile, nel tornare a casa in rue de la Mésange a Strasburgo ebbe l’ispirazione e scrisse l’inno. Le parole, per la musica l’attribuzione è ancora dubbia, perché il compositore piemontese Giovanni Battista Viotti nel 1781, cioè 11 anni prima della data ufficiale, compose “Tema e variazioni in do maggiore”, molto simile, soprattutto nei tratti distintivi dove rimane praticamente invariata (però c’è chi contesta questa datazione antecedente).

Non solo l’inno nazionale francese ha una base musicale italiana (e un po’ austriaca per la somiglianza al concerto per pianoforte ed orchestra n. 25 in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart), ma questo simbolo della Francia repubblicana è stato scritto da un convinto monarchico. Rouget de Lisle nel 1793 rischiò addirittura la ghigliottina perché si rifiutava di giurare sulla costituzione repubblicana e solo perché autore dell’inno venne risparmiato. L’unico riferimento personale nel testo è al marchese di Bouillé, uno degli organizzatori della fuga di Luigi XVI ingloriosamente terminata a Varennes il 21 giugno 1791. Per Rouget, che credeva alla versione del rapimento del re messa in circolazione per salvarne la reputazione, Bouillé era un rapitore, complice dei mandanti, i re stranieri che volevano bloccare le riforme che il re stava attuando o, possiamo dire oggi, “subendo”.

Rouget de Lisle canta per la prima volta la Marsigliese, quadro di Isidore Pils
Giovanni Battista Viotti (1755 Fontanetto Po + 1824  Londra)
Claude Joseph Rouget de Lisle (10 maggio 1760 – 26 giugno 1836)

Il testo va quindi contestualizzato, sia per capirlo, che per accettarne le espressioni crude e sanguinarie contro “il sangue impuro” dei nemici, presentati come “sgozzatori”. Se non altro il nostro “Inno di Mameli”, anch’esso nato con un altro nome, “Il canto degli Italiani”,  e in un contesto militante, contro la “tirannia” austriaca, mette l’accento sulla necessità di unirsi e sulla disponibilità a morire per la patria e non insulta i nemici.

La Marseillaise

Testo originale francese

Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé!
Contre nous de la tyrannie,
L’étendard sanglant est levé!
L’étendard sanglant est levé!
Entendez-vous dans les campagnes
Mugir ces féroces soldats?
Ils viennent jusque dans nos bras
Egorger nos fils et nos compagnes!

Ritornello:
Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu’un sang impur
Abreuve nos sillons!

Que veut cette horde d’esclaves,
De traîtres, de rois conjurés?
Pour qui ces ignobles entraves,
Ces fers dès longtemps préparés?
Ces fers dès longtemps préparés?
Français, pour nous, ah! Quel outrage!
Quels transports il doit exciter!
C’est nous qu’on ose méditer
De rendre à l’antique esclavage!

Ritornello

Quoi! Ces cohortes étrangères
Feraient la loi dans nos foyers!
Quoi! Ces phalanges mercenaires
Terrasseraient nos fiers guerriers!
Terrasseraient nos fiers guerriers!
Grand Dieu! Par des mains enchaînées
Nos fronts sous le joug se ploieraient!
De vils despotes deviendraient
Les maîtres de nos destinées!

Ritornello

Tremblez, tyrans et vous perfides,
L’opprobre de tous les partis,
Tremblez! Vos projets parricides
Vont enfin recevoir leurs prix!
Vont enfin recevoir leurs prix!
Tout est soldat pour vous combattre,
S’ils tombent, nos jeunes héros,
La terre en produit de nouveaux,
Contre vous tout prêts à se battre!

Ritornello

Français, en guerriers magnanimes,
Portez ou retenez vos coups!
Epargnez ces tristes victimes,
A regret s’armant contre nous.
A regret s’armant contre nous.
Mais ces despotes sanguinaires,
Mais ces complices de Bouillé,
Tous ces tigres qui, sans pitié,
Déchirent le sein de leur mère!

Ritornello

Amour sacré de la Patrie,
Conduis, soutiens nos bras vengeurs!
Liberté, Liberté chérie,
Combats avec tes défenseurs!
Combats avec tes défenseurs!
Sous nos drapeaux, que la victoire
Accoure à tes mâles accents!
Que tes ennemis expirants
Voient ton triomphe et notre gloire!

Ritornello

Nous entrerons dans la carrière
Quand nos aînés n’y seront plus;
Nous y trouverons leur poussière
Et la trace de leurs vertus.
Et la trace de leurs vertus.
Bien moins jaloux de leur survivre
Que de partager leur cercueil,
Nous aurons le sublime orgueil
De les venger ou de les suivre!

Ritornello

La Marsigliese

Traduzione italiana

Andiamo figli della Patria,
il giorno della gloria è arrivato!
Contro di noi si è alzata
La bandiera insanguinata della tirannia!
La bandiera insanguinata della tirannia!
Sentite nelle campagne
Muggire questi feroci soldati?
Vengono fino alle nostre braccia
Per sgozzare i nostri figli e i nostri compagni!

Ritornello:
Alle armi, cittadini!
Formate i vostri battaglioni!
Marciamo! Marciamo!
Che un sangue impuro
Bagni i nostri campi!

Cosa vuole quest’orda di schiavi,
di traditori, di re congiurati?
Per chi questi ignobili ostacoli,
questi ferri da tanto tempo preparati?
Questi ferri da tanto tempo preparati?
Francesi, per noi, ah! Che oltraggio!
Che rabbia deve suscitare!
Siamo noi che osano pensare
Di ridurre all’antica schiavitù!

Ritornello

Che!?! Queste corti straniere
Detterebbero legge nei nostri focolari!
Che! Queste falangi mercenarie
Abbatterebbero i nostri fieri guerrieri!
Abbatterebbero i nostri fieri guerrieri!
Mio Dio! Per mani incatenate
Le nostre teste si piegherebbero sotto il loro giogo!
Ignobili despoti diventerebbero
I padroni delle nostre sorti!

Ritornello

Tremate, tiranni e voi crudeli,
l’obbrobrio di tutti i partiti,
tremate! I vostri progetti parricidi
riceveranno infine i loro premi!
riceveranno infine i loro premi!
Si è tutti soldati per combattere contro di voi,
se muoiono, i nostri giovani eroi
la terra ne produrrà di nuovi,
contro di voi tutti pronti a combattere!

Ritornello

Francesi, da guerrieri magnanimi,
vibrate o trattenete i vostri colpi!
Risparmiate queste tristi vittime,
Che malvolentieri si armano contro di noi
Che malvolentieri si armano contro di noi.
Ma questi despoti sanguinari
Ma questi complici di Bouillé,
tutte queste tigri, che, senza pietà,
lacerano il seno della loro madre!

Ritornello

Amore sacro per la Patria,
conduci, sostieni le nostre braccia vendicatrici!
Libertà, cara libertà,
combatti con i tuoi difensori!
Combatti con i tuoi difensori!
Sotto le nostre bandiere, che la vittoria
Accorra ai suoi virili richiami!
Che i tuoi nemici moribondi
Vedano il tuo trionfo e la nostra gloria!

Ritornello

Entreremo nel cammino
quando i nostri antenati non ci saranno più
vi troveremo la loro polvere
e la traccia delle loro virtù
e la traccia della loro virtù
molto meno gelosi di sopravvivere a loro
che di dividere la loro bara,
noi avremo l’orgoglio sublime
di vendicarli o di seguirli!

Ritornello

La “Marseillaise“, l’inno della Francia, venne composta il 25 aprile 1792: il testo e la musica furono scritti dall’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle in Rue de la Mésenge a Strasburgo. Il testo è piuttosto cruento (invita a combattere e vincere per la patria) e fu ispirato da alcuni volantini rivoluzionari affissi per le strade di Strasburgo, che invitavano i cittadini ad arruolarsi (Aux armes, citoyens!). Il cui sindaco — il barone di Dietrich – commissionò l’opera a Rouget, che la dedicò al comandante in capo dell’esercito del Reno, Nicolas Luckner, maresciallo di Francia, di origine tedesca.. Inizialmente il nome non fu Marsigliese ma Chant de guerre pour l’armée du Rhin,  divenne nota come Marsigliese perché cantata dalle truppe di volontari provenienti da Marsiglia durante il viaggio verso Parigi, dov’erano diretti per assaltare il Palazzo delle Tuileries e porre fine alla monarchia. L’assenza della firma di Rouget dal primo spartito della Marsigliese ha sempre fatto dubitare dell’autenticità dell’opera: è certo che le melodie non sono originali e che vennero copiate dal Tema e variazioni in do maggiore del compositore italiano Giovanni Battista Viotti, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento. L’opera assomiglia anche al concerto per pianoforte ed orchestra n. 25 in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, compositore nato in Austria, contro cui si stava combattendo. La Marsigliese fu subito adottata come inno dai rivoluzionari e fu proclamata inno nazionale il 14 luglio del 1795. Venne bandita da Napoleone nel 1807 (si vede che l’invito a combattere contro i tiranni gli dava fastidio), che la sostituì  con un’altra canzone rivoluzionaria chiamata Chant du Depart, che divenne tanto popolare in Francia che i soldati la chiamavano la sorella della Marsigliese, che ritorna ad essere l’inno nazionale della Francia solo nel 1876, dopo la caduta anche di Napoleone III.

La Marsigliese va contestualizzata. È un inno militare in un contesto di guerra ed ha diverse strofe piuttosto crude, per esempio “Vengono fin nelle nostre braccia a sgozzare i nostri figli, le nostre compagne!”. La parte più controversa, che negli ultimi anni ha causato diverse polemiche, è quella che fa riferimento al “sangue impuro”, che porta immediatamente a pensare a contenuti razzisti, anche se si tratta di un’interpretazione anti-storica: nel 1794 la Francia era stato il primo paese dell’Europa continentale ad abolire la schiavitù. Il sangue impuro era probabilmente quello di austriaci e prussiani, che proprio mentre veniva scritta la Marsigliese avevano invaso la Francia per restituire il potere al re Luigi XVI, all’epoca sostanzialmente prigioniero del governo rivoluzionario. Nel 1992, in occasione dei 200 anni dell’inno, cento tra politici e intellettuali francesi, tra cui la moglie dell’allora presidente François Mitterrand, firmarono una petizione per cambiare le parti più sanguinarie del testo, ma la richiesta venne respinta.

Marsiglia ha dedicato un “Memoriale” alla Marsigliese, collegato al “Musée d’Histoire” de Marsiglia.