Don Viotti: miracolato a Lourdes, miracoloso a Forno

 Don Giuseppe Viotti diventa parroco di Forno nella primavera del 1948. L’anno prima si era ammalato gravemente di tubercolosi, ma era tornato guarito da Lourdes. Il cardinal Fossati gli assegna la Parrocchia di Forno, dove a gennaio era mancato don Beniamino Mattone, il prete della Resistenza. L’intento era quello di favorirne la convalescenza in un ambiente montano, con l’aria pura e pochi parrocchiani da seguire. Poteva essere una specie di villeggiatura in attesa di incarichi più importanti e gravosi, ma Don Viotti a Forno resterà per sempre. La guerra aveva lasciato morti, macerie e la chiesa devastata. Un’alluvione aveva portato via la strada. I primi mesi li dedica soprattutto ai bisogni materiali della popolazione prostrata dalla guerra. Peregrinando nei vari uffici, con pacatezza e tenacia contribuisce a riattivare la strada, a portare luce e telefono, a costituire l’acquedotto consortile. Nel contempo visita e benedice le case dei suoi 500 parrocchiani sparsi in undici borgate.

Chiesa parrocchiale di Forno, consacrata nel 1800, intitolata a Santa Maria Assunta e Giuseppe suo sposo.

La malattia polmonare non ha lasciato tracce, camminare non lo spaventa e guida cantando e pregando le processioni che salgono al Ciargiùr, al Colletto e al Monte Robinet nei giorni della festa.

Vico, Maestru e Don Viotti davanti alla cappella del Robinet.

La guerra ha lasciato orfani e miseria, dal Cottolengo sovraffollato arrivano a Forno i primi bambini, che ospita nella canonica. I genitori e poi le “Mamme missionarie di Gesù Maestro” da lui fondate sostengono l’iniziativa, nuove “case” vengono aperte a Coazze, a Orbassano e a Beinasco. Nel frattempo si impegna per realizzare la sua idea di riconoscenza alla Madonna che lo ha guarito. Ottiene dal Comune di Coazze la zona del “Casròt”, una morena rocciosa vicino alla confluenza della Balma nel Sangone. Il sindaco Leo Giorcelli ripeteva spesso che “Quando chiese al Comune il terreno per costruire la Grotta, tutti i Consiglieri acconsentirono, ma tutti noi pensammo che su quel terreno roccioso non avrebbe fatto niente!”. Nel 1950, appena iniziati i lavori di sbancamento, pose una statua dell’Immacolata sulla collina dove sarebbe sorta la chiesa.

Troviamo scritto nel Bollettino della parrocchia di Forno:
Mercoledì 1° novembre: giorno indimenticabile, tante persone strette attorno alla Madonna. A Forno, dopo la S. Messa cantata, sul piazzale potemmo ascoltare dalla radio la voce del S. Padre (che proclamava il dogma dell’Assunzione di Maria), le acclamazioni della folla e tutti ci unimmo commossi. Poi, sulle spalle dei barellieri dell’Unitalsi, la statua raffigurante la Madonna di Lourdes si avviò verso la zona detta Casrot e fu collocata su un capitello ideato dal geom. Achille Tessore di Giaveno. Bello e commovente tutto il rito svolto a cui pose termine il lancio di 15 colombi viaggiatori recanti messaggi a Torino a S.E. il Card. Maurilio Fossati, alla Consolata, all’Ausiliatrice, al Cottolengo. Tutti i presenti seguirono con l’occhio e bene augurarono perché questo luogo divenga presto luogo sacro con la Grotta.

Da allora la zona è diventata “la Madunìŋa” e col ritmo lento delle donazioni e delle offerte, ma inarrestabile come la fede di Don Viotti, sono sorte una dopo l’altra la riproduzione della grotta di Lourdes, la basilica che la incorpora, la Via Crucis alta e quella bassa, la ricostruzione di Massabielle e della Terra Santa nelle baite di “Prablìŋ” oltre il ponte. L’area si popolava di mosaici e di statue, simboli e richiami alle litanie mariane e alla Bibbia. Don Viotti, che per molti anni era stato circondato dai bambini delle sue “case”, credeva molto al messaggio visivo e nella forza della parole semplici, capite da tutti. Nel 1968 mette in cantiere un altro progetto ambizioso, un sanatorio, per quelli che subivano la stessa malattia da cui era guarito. Ma i tempi stanno cambiando e il progetto si evolve nella “Casa di spiritualità”, che a poco a poco moltiplica stanze e servizi, arrivando a compimento solo nel 1991.

Casa di Spiritualità

Don Viotti è lungimirante e con l’avanzare dell’età si preoccupa del futuro della sua “Grotta”, è quindi con entusiasmo e soddisfazione che nel bollettino “Squilli alpini” del marzo 1997 comunica che il Cardinal Saldarini ha decretato l’Erezione in Santuario Diocesano della “Chiesa Grotta di Nostra Signora di Lourdes”, confermandolo come rettore. Nel 2000, per ragioni di salute, gli subentrerà don Pairetto, quindi a seguire don Morando, don Del Bosco, don De Angelis e don Olivero. Quindi il “miracolo” di Don Viotti continua, la valle del Forno ha indubbiamente subito lo spopolamento che ha colpito tutto l’arco montano, ma se vi sono ancora residenti e attività commerciali, se pullman e macchine salgono a migliaia alla borgata, grande merito va alla “Grotta”, come familiarmente la chiamano tutti a Forno. Polo di attrazione turistica e spirituale che Don Viotti, visionario e riconoscente, è riuscito a intagliare nelle rocce e nei detriti della “Madunìŋa”.

Molte notizie e alcune foto qui riprodotte sono tratte dai bollettini parrocchiali “Squilli alpini” e dal libro Un préivi coj fiòch, a cura di don Dino Morando, Edigraph, 2009.
Fin dall’inizio Don Viotti dimostra il suo interesse per Forno, nei primi bollettini parrocchiali descrive la località con interessanti notizie storiche.
Don Viotti è stato molto tradizionale nel vestire, quasi sempre con la tonaca, anche nelle processioni in montagna. Ma moderno e manageriale il suo operare, funzionale il disegno del complesso della Grotta, originale la scelta di non proporre la solita imitazione in cemento dell’originale di Lourdes, ben articolata la distribuzione dei livelli nella chiesa, ben inserita nella continuità della parete rocciosa, previdente la costruzione della centralina elettrica che sfruttando le acque abbondanti del vicino Sangone fornisce energia ai vari edifici, spartana ma accogliente l’ospitalità della Casa di Spiritualità.

Cronologia illustrata di Don Viotti e della “Grotta”

Don Giuseppe Viotti (Nichelino 19/12/1917 – Giaveno 2/11/2008

1917 – Il 19 dicembre Giuseppe Viotti nasce a Stupinigi (Nichelino), nella Cascina San Giovanni dell’Ordine Mauriziano, dalla mamma Maria Lanzetti, mentre il papà Domenico da otto giorni era prigioniero in Austria.

1919 – 1923 la famiglia abita a Tetti Valfrè (Orbassano), presso Monsignor Sanmartino.
1923 – 1928, la famiglia si trasferisce a Bruino, dove Giuseppe fa la Prima Comunione e la Cresima e frequenta le scuole elementari.

La famiglia Viotti: Domenico con la moglie Maria Lanzetti in mezzo ai figli Rina e Giuseppe.

1928 – la famiglia si trasferisce ad Orbassano, dove risiederà fino al 1948. Nel frattempo Giuseppe frequenta il seminario.

1929 – 1934 Seminario di Giaveno;

1934 – 1937 Seminario di Chieri;

1937 – 1941 Seminario di Torino;

1941 – il 29 giugno viene ordinato sacerdote da S. Em. Il Cardinal Maurilio Fossati;

1941 – 1942 – Convitto e ministero alla Consolata;

1942 – dal 28 novembre fino al 5 novembre 1944 è vice-Parroco a Vinovo;

1944 – dal 6 novembre al 25 giugno 1947 è vice-Parroco a Pozzo Strada.

1947 – Ammalato di tubercolosi, il 2 luglio viene ricoverato al San Luigi di Orbassano.

1947 – Contro il parere dei medici si aggrega ad un pellegrinaggio a Lourdes,

1947 –  30 agosto, «A Lourdes – dice don Viotti -, con gioia immensa venni trasportato alla Grotta con gli altri ammalati. Pregai con fervore, quando toccò il mio turno mi portarono nelle piscine dell’acqua fatta sgorgare da Bernadette su indicazione della Madonna e mi calarono. In quel momento pensai che non dovevo autosuggestionarmi, che dovevo fare la volontà di Dio ed essere contento di quel che la Madonna avrebbe voluto, vita o morte, salute o malattia». Ed è lì che, uscito dalla vasca, si sente male e viene trasportato immediatamente nella camera dell’Ospedale dove viene visitato e si constata che la febbre è salita di molto. S’addormenta di un sonno profondo.

1947 – 31 agosto. Mentre tutti sono alla Grotta, don Giuseppe si sveglia e si accorge subito che qualcosa è cambiato, non sente più la spossatezza e la debolezza dei giorni precedenti tanto che decide di alzarsi da letto.

Un po’ di incertezza, ma le forze pare ci siano, e così si riveste e decide di andare a vedere la statua dell’Incoronata da in piedi e non sulla barella come all’arrivo. Incontra un sacerdote salesiano di Torino, don Carnevale, che lo invita ad andare con lui per celebrare la Santa Messa.  Quando ritorna all’ospedale trova il personale in agitazione per la sua scomparsa. Invece lui è lì tranquillo e per niente affaticato, anzi nel pomeriggio parteciperà anche alla Processione del SS. Sacramento e alla sera alla fiaccolata. l medici che l’avevano preso in carico sono scettici, pensando ad un errore di valutazione dei medici curanti italiani.

1947 – 19 settembre. All’arrivo a Porta Nuova ad attendere il treno c’è la mamma di don Giuseppe, la quale fuori di sé dalla gioia vedendoselo arrivare di corsa e non più sulla barella gli chiede incredula: «Ma sestu propi varì?» (sei proprio guarito?). «Stagu bin» (sto bene) è la risposta. All’Ospedale S. Luigi i medici che l’avevano accolto ammalato ne restano sconcertati e rifanno le lastre ai polmoni confrontandole con le precedenti e qui si accorgono del risultato decisamente inspiegabile,  perché più nessuna traccia del male è rimasta nella cavità polmonare che invece era evidente nelle precedenti.

1948 – il 22 aprile viene nominato Parroco di Forno di Coazze, il 13 giugno fa il suo ingresso ufficiale.

13 giugno 1948, ingresso di Don Giuseppe Viotti nella Parrocchia di Forno, sostituisce don Beniamino Mattone, deceduto a gennaio.

1948 – 22 agosto, Don Viotti inaugura la chiesa del Ciargiur, intitolata al Cuore Immacolato di Maria.

Ciargiur – 22 agosto 1948, inaugurazione della cappella intitolata al Cuore-Immacolato di Maria

1950 – 16 ottobre, la canonica di Forno diventa il “Villaggio del fanciullo”. Don Viotti vi ospita orfani e bambini di famiglie in difficoltà che non trovano posto al Cottolengo. Agli anziani genitori si affiancano le Missionarie di Gesù Maestro, chiamate “Mamme”, due sono di Forno.

1950 – 1 novembre, Posa della statua dell’Immacolata in località “Madunìŋa” sopra Forno. Segna l’inizio dei lavori di costruzione della “Grotta”, riconoscente rievocazione di quella di Lourdes. Troviamo scritto nel Bollettino della parrocchia di Forno:

Mercoledì 1° novembre: giorno indimenticabile, tante persone strette attorno alla Madonna. A Forno, dopo la S. Messa cantata, sul piazzale potemmo ascoltare dalla radio la voce del S. Padre (che proclamava il dogma dell’Assunzione di Maria), le acclamazioni della folla e tutti ci unimmo commossi. Poi, sulle spalle dei barellieri dell’Unitalsi, la statua raffigurante la Madonna di Lourdes si avviò verso la zona detta “Casròt” e fu collocata su un capitello ideato dal geom. Achille Tessore di Giaveno. Bello e commovente tutto il rito svolto a cui pose termine il lancio di 15 colombi viaggiatori recanti messaggi a Torino a S.E. il Card. Maurilio Fossati, alla Consolata, all’Ausiliatrice, al Cottolengo. Tutti i presenti seguirono con l’occhio e bene augurarono perché questo luogo divenga presto luogo sacro con la Grotta dedicata alla Madre del Cielo.

1951 – 17 ottobre, apre la casa di accoglienza “Mater Dei” a Coazze;

1953 – 13 luglio, Inizio lavori di sbancamento per la formazione della Grotta e Piazzale.

Don Viotti concepisce la sua Grotta come una copia fedele di quella di Lourdes, vicino al fiume e con le stesse dimensioni, ma sceglie di rendere

1955 – apre la comunità di Orbassano;

1960 – a ottobre, nuova casa di accoglienza a Fornaci di Beinasco, le mamme missionarie sono salite a 9.

1961 – 15 agosto, Inaugurazione della “Grotta” con il Cardinal Fossati.

1962 – settembre, Inaugurazione statua di Bernardetta.

1963 – maggio, Inaugurazione simboli di Lourdes sul capitello che era stato prima della statua dell’Immacolata.
1964 – agosto, Inaugurazione della Cripta con le statue dell’Annunciazione.
1965 – luglio, Inaugurazione ponte sul Sangone.
1966 – maggio, Realizzazione degli strumenti della Passione situati oltre il fiume.
1966 – giugno, Collocazione della statua dell’Incoronata in alto all’ingresso superiore.
1967 – settembre, inaugurazione della Via Crucis sul monte.

1969 – A luglio viene consacrata la chiesa superiore, detta Basilica.

1973 – Nelle baite di Prablìŋ, oltre il fiume, vengono realizzate ambientazioni relative alla Terra Santa e al mondo di Bernadette Soubirous.

1979 – A giugno viene inaugurata la prima parte della Casa di Spiritualità, che verrà completata con una seconda ala nel 1991.

1988 – In occasione dei suoi 40 anni come parroco di Forno Don Viotti viene insignito del premio “Ognuno a suo modo”, istituito dal Comune di Coazze per un cittadino che si sia distinto per merito.

1991 – Don Viotti con un gruppo di coazzesi incontra il Pontefice Giovanni Paolo II.

Di fronte al pontefice Giovanni Paolo II si distinguono, da sinistra, don Giuseppe Viotti, Leo Giorcelli e l’allora Sindaco Giuseppe Rosa Brusin. (grazie a Rosina Giorcelli)

1995 – 11 febbraio, il Cardinale Giovanni Saldarini firma il decreto di erezione a Santuario Diocesano della “Chiesa Grotta di Nostra Signora di Lourdes” e nomina rettore Don Viotti.

1997 – Don Viotti sale per l’ultima volta al Ciargiur per inaugurare la nuova cappella della borgata.

2000 – Don Viotti lascia a Don Francesco Pairetto il rettorato del santuario.

2005 – Don Viotti e Don Francesco Pairetto, suo primo successore, accolgono don Dino Morando come Parroco di Forno e come Rettore del Santuario.

2008 – Il 2 novembre, nell’Ospedale di Giaveno, dove era ricoverato dal 31 ottobre, alle 10,30, attorniato dalle sue devote Mamme Missionarie, Don Giuseppe Viotti muore. Il 5 novembre la salma viene tumulata sotto la basilica nel complesso della “Grotta di Nostra Signora di Lourdes”, di cui è stato l’artefice.

Un momento del funerale di Don Viotti
La tomba di Don Viotti si trova nel Santuario della Grotta

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