Trana 1621, la Parrocchia scende dalla Stella

La chiesa parrocchiale di Trana era l’antica chiesa di Santa Maria della Stella, infatti questa è nominata nell’atto di donazione di papa Eugenio III del 7 marzo 1146 in cui sono elencate le chiese appartenenti all’abbazia di Sangano. La sua costruzione risale a qualche anno prima del 1000, essendo citata nella donazione di Landolfo nel 1011, che aveva ripreso quella del vescovo di Torino Genzone, che fondando il monastero benedettino di San Solutore gli aveva donato “la corte di Sangano con le chiese di Bruino, Piossasco, Reano”.  La parrocchiale sorgeva “extra castrum”, fuori dall’abitato, come si accennava nella bolla di Eugenio III, e dipendeva da Sangano, che aveva diritto di nomina del parroco.  Trana contava allora qualche centinaio di abitanti. Nei pressi della chiesetta romanica vi era l’antico cimitero, molte ossa vennero alla luce durante la costruzione dell’attuale Santuario di Santa Maria della Stella nel Settecento.

Con la fine dell’Impero di Roma tramonta anche il diritto pubblico romano, soppiantato dalla concezione barbarica del diritto, che diventa privato, cioè basato sui rapporti personali e non più istituzionali. Carlo Magno affetta verticalmente il Sacro Romano Impero che aveva costruito dividendolo fra i tre figli, considerandolo una sua proprietà privata.    Mentre oggi una legge è legata all’istituzione che l’ha promulgata, nel Medioevo ogni provvedimento era legato alla persona, non alla carica. Si spiegano così le molte donazioni e “conferme” di donazioni arrivateci da quell’epoca. Ad esempio quando moriva un re o un abate ci si affrettava a farsi confermare dal successore il provvedimento di chi era deceduto, convinti che fosse legato alla persona e non alla carica e quindi morto con lui. Questi documenti che puntualmente elencano le proprietà confermate sono storicamente preziosi: chiese, castelli e feudi dei nostri comuni trovano la loro prima attestazione storica in questo tipo di scritti, che consentono anche di risalire alla ragnatela di collegamenti e dipendenze dell’epoca. 

Natività di Maria SS.

San Gioacchino, Maria e Sant’Anna, patrona delle partorienti.

 Le chiese d’Oriente e di Occidente celebrano la Natività di Maria Vergine, madre di Gesù, l’8 settembre. La prima fonte che segnala l’ evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di sant’ Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente da Sergio I, un papa di origine siriana.

La riforma della Chiesa decisa nel Concilio di Trento per controbattere lo scisma di Martin Lutero, segna una svolta nella storia della parrocchia di Trana. Si cominciano a tenere i registri e si fanno ispezioni. Trana ne esce male. Il Teologo Cesare Lojons, arciprete della Metropolitana di Torino, che visitava la chiesa parrocchiale di Trana per delega di Mons. Peruzzi, vescovo di Sarzana e visitatore apostolico generale, scrive:
“Nel giorno 28 agosto dell’anno 1584 ho visitato una chiesuola semplice, chiamata Oratorio, sotto il titolo della gloriosa Vergine, sita nel capoluogo di Trana [attigua al Castello], dove e per maggior comodità della popolazione e per maggior decenza si fanno le funzioni parrocchiali, poiché la vera chiesa parrocchiale si trova di fuori del centro della popolazione, in loco campestre e ridotto in misera condizione, che è Santa Maria della Stella… E poi ho pure visitato la chiesa parrocchiale di S. Maria della Stella che è di libera collazione dell’abate di S. Solutore. Al presente è rettore di questa chiesa D. Michele Gallo, il quale a mia richiesta mi presentò le bolle di investitura di detto beneficio parrocchiale emanate dal detto abate in novembre 1582. E devo confessare che ho trovato questa chiesa parrocchiale e campestre di S. Maria quasi abbandonata e scrostata, motivo per cui si celebrava più solo la messa qualche volta lungo l’anno, ed essendo indecentissima ho proibito di celebrare ancora ivi la messa sotto pena di sospensione, se non veniva prima riparata in ogni sua parte, tanto nelle pareti che nel suo pavimento: in essa chiesa oltre l’altare maggiore vi erano ancora altri tre altari, che feci demolire, tanto erano in cattivo stato”. (Giuseppe Massa, “Valle e pianura del Sangone”, Fotolitografia Dalmasso, 1985)

Lojons sottolinea anche aspetti di degrado liturgico: “Per la gran povertà non si teneva il SS .Sacramento il che s’impone almeno nei giorni festivi di Pasqua; ne si aveva ciborio e pisside e Compagnie del Sacramento al che si provvide pure. Si comunicavano i fedeli “sub duplici specie”, porgendo il vino consacrato in “vase vitreo.” (ibidem).

La Parrocchiale in una cartolina d’epoca dei primi del Novecento, per gentile concessione del sito http://www.3confini.it
Parrocchiale di Trana, col titolo della Natività della Beata Vergine Maria , aperta al culto il 13 novembre 1621, 400 anni fa

Il Parroco e la comunità tranese, che era di circa 500 anime, invece di riparare la primitiva chiesa parrocchiale, scomoda da raggiungere, ritengono più opportuno costruirne una nuova nel centro dell’abitato: il 13 giugno del 1621 viene posta la prima pietra dal parroco Don Francesco Colombo, munito della debita facoltà episcopale e assistito dai parroci limitrofi: Don Iacobino, priore di Avigliana, Don Giorgio Celle, curato di Sangano, Don Vincenzo, prevosto di Bruino, e Don Eustachio, curato di Villarbasse. La nuova chiesa viene intitolata alla Natività di Maria ed aperta al culto il 13 novembre dello stesso anno, divenendo la nuova parrocchiale di Trana. Compie quindi 400 anni e chi volesse approfondirne la storia può affidarsi al libro “La Chiesa Parrocchiale della Natività della Beata Vergine Maira di Trana” di Carlotta Venegoni, Effatà Editrice, 2021.

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