Thabor – Tabor: 3178 – 588 metri s.l.m.

Secondo la tradizione, avallata dalla memoria storica di Marziano Di Maio, il monte Thabor che si eleva oltre i 3000 metri nelle Alpi Cozie sopra Bardonecchia, deve la sua denominazione a  un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa all’epoca delle crociate. Egli notò una somiglianza nel profilo dell’omonimo monte della Palestina, dove avvenne la Trasfigurazione di Gesù. Comparando le foto ed escludendo il contesto e con un po’ di fantasia in effetti il profilo delle due cime si somiglia, anche se una è alta 3178 metri e l’altra 588, una è fatta di roccia sovente innevata che svetta su di un panorama di punte e di valli e l’altra è un mammellone boscoso che domina una vasta pianura.

Thabor m. 3178

Monte Thabor, Alpi Cozie, dal 1947 interamente francese

Sul monte Thabor alpino sorge una chiesetta, dedicata alla Vergine Addolorata, con annesso ricovero che è salita di recente all’onore delle cronache. Dettagliatamente raccontata nel libro  La Cappella del Monte Thabor. Storia e devozione di una montagna sacra, presenta gravi problemi strutturali ed il proprietario, il comune di Bardonecchia, si è attivato per intervenire. Dal 10 febbraio 1947 però la cappella è in territorio francese, a causa del trattato di pace imposto dalla Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Trattato che spostò i confini dal crinale alla Piana di San Nicolao sotto il Moncenisio, in mezzo al paese di Claviere sotto il Monginevro e rese francese l’intera Valle Stretta.

Bella foto tratta dall’album: 77 anni al monte Thabor 1900-1976 Archivio Bizzarri – Gibelli, pubblicato sul sito della Parrocchia di Sant’Ippolito.

Sul monte Tabor in Galilea sorgono un convento francescano, con la Chiesa della Trasfigurazione, e una chiesa ortodossa.

Tabor m. 588

Monte Tabor, m. 588, Galilea, Stato di Israele

Sul monte Tabor palestinese, Atabyrion in greco, c’era un santuario del dio fenicio Baal, ma il culto cristiano se ne appropriò nel IV secolo quando il monte venne identificato come quello sul quale Gesù andò con Pietro, Giacomo e Giovanni “e fu trasfigurato davanti a loro: e il suo volto risplendeva come il sole e le sue vesti erano candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con lui» (Mt 17; Mc 9,2-13; Lc 9,28-36).

Stranamente l’unico evangelista ad aver assistito alla Trasfigurazione, San Giovanni, non ne parla nel suo Vangelo. La spiegazione più diffusa è che essendo il suo Vangelo posteriore agli altri tre, ha uno scopo meno cronachistico e più predicatorio. San Giovanni, dopo aver affermato che Gesù fece molti altri prodigi che non sono registrati nel libro che egli ha scritto, soggiunge: “Queste cose poi sono state scritte affinché crediate che Gesù è il Cristo Figlio di Dio, e credendo abbiate la vita nel nome di lui”.

Insieme alla Resurrezione, la Trasfigurazione divenne uno dei temi centrali della teologia e dell’iconografia della chiesa orientale. L’apparizione del Cristo trasfigurato in una gloria di luce ebbe un’influenza decisiva anche sul pensiero mistico del monachesimo orientale. Ad esempio sul monte Athos è presente una pratica mistica che cerca attraverso esercizi ascetici di essere benedetta con la “luce increata” del monte Tabor e realizzare così una mistica unione con Dio. Le prime chiese sul monte Tabor furono costruite prima del 422 e nel 553 divenne sede di un vescovo. Furono costruiti ulteriori edifici sul monte Tabor, sia come luogo di pellegrinaggio che come fortezza, durante il periodo crociato. Nel 1631, l’emiro druso Fakhr ed-Din concesse la sommità del colle ai francescani, il cui monastero esiste ancora. La grande chiesa francescana della Trasfigurazione (progettata da Antonio Barluzzi) fu costruita nel 1921-23.

Cappella della Vergine Addolorata: proprietà definita e problemi strutturali

Il M. Thabor (3178 m) è una montagna situata alla frontiera tra Francia e Italia su cui è stata eretta una cappella dedicata alla Vergine dei sette dolori. Purtroppo nessuna traccia della sua costruzione esiste dopo che un incendio ha devastato la parrocchia di Melezet con i suoi archivi.
Tuttavia, secondo la tradizione orale, sembra che nella seconda metà del 1600 la cappella esistesse già attirando numerosi pellegrini dal Delfinato, dalla Savoia e dalla valle di Bardonecchia. La data di riferimento è il 1668, anno dell’incendio di Melezet per cui il parroco Don André si è occupato della ricostruzione del villaggio ma anche della cappella in cattivo stato. Molti interventi sono stati realizzati nel corso dei secoli, fino all’ultimo nel 1998.
Questa cappella, la più alta di Francia, situata a 3178 m d’altitudine, ha un grande valore patrimoniale internazionale  poiché dei pellegrinaggi sono organizzati ogni anno dagli abitanti di Névache, Modane e Bardonecchia. All’importanza religiosa si aggiunge un’esigenza di sicurezza poiché un riparo addossato alla cappella serve da rifugio per gli escursionisti in caso di maltempo. Oggi questo rifugio è a rischio di crollo a causa del permafrost su cui è costruito che, fondendo, è responsabile di un suo progressivo scivolamento verso valle. 
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Valle Stretta è stata annessa alla Francia compresi i beni comunali. Quasi totalmente questi beni sono stati restituiti al comune di Bardonecchia, tranne le particelle della cappella e del rifugio donate al CAF (Club Alpino Francese), ma tuttora accatastate come demaniali.
Queste particelle appartenevano alla Parrocchia di Melezet, ma gli archivi sono spariti in un incendio e purtroppo non c’è nessuna possibilità di ritrovare un titolo di proprietà.
Il Ministero degli Esteri francese, consultato sulla questione, ha confermato che queste particelle non appartengono a loro. Tutte le ricerche effettuate convergono nell’attribuire la proprietà al Comune di Bardonecchia. Di comune accordo è stato sancito il 17 dicembre 2020 che questa cappella appartiene al Comune di Bardonecchia.
Le M. Thabor (3178m) est une montagne située à la frontière entre la France et l’Italie sur laquelle a été érigée une chapelle dédiée à la Vierge des sept douleurs. Malheureusement, aucune trace exacte de sa construction existe puisqu’un incendie a dévasté la paroisse de Melezet avec ses archives. Toutefois, selon la tradition orale, il semble que dans la seconde moitié des années 1600 la chapelle du Thabor existait déjà avec la présence de nombreux pèlerins du Dauphiné, de Savoie et de la vallée de Bardonecchia La date de référence est 1668, année de l’incendie de Melezet au cours de laquelle, son curé, Don André s’occupa de la reconstruction du village mais aussi de la Chapelle en mauvais état. Plusieurs rénovations seront réalisées au cours des siècles jusqu’à la dernière en 1998.
Cette chapelle, la plus haute de France, située à 3178 m d’altitude est d’une très grande valeur patrimoniale internationale puisque des pèlerinages sont organisés chaque année par les habitants de Névache, Modane ou Bardonecchia. Par ailleurs, à ce caractère religieux, s’ajoute un caractère de sécurité, puisqu’un abri accolé à cette chapelle sert de refuge aux randonneurs en cas de mauvais temps. Aujourd’hui le constat est que l’abri est en train de s’écrouler suite à la fonte du permafrost entrainant la chapelle. Faute de connaître le propriétaire de cette chapelle aucun dossier d’urbanisme n’a pu être déposé pour entamer des travaux de réhabilitation. Contexte historique : Après la 2ième guerre mondiale, la Vallée Étroite a été annexée à la France et l’État a appréhendé les biens communaux ou proches de l’Etat de cette vallée. La quasi-totalité des biens a été rétrocédée à la commune de Bardonecchia (sauf les parcelles de la chapelle et du refuge donné au CAF). Cependant, la chapelle du mont Thabor (parcelle : I 2) apparaît toujours au cadastre au nom de l’État par direction de l’immobilier de l’État. Or, cette parcelle appartenait avant l’annexion de cette vallée à la paroisse du Mélezet. Les archives de la paroisse du Mélezet ont disparu dans un incendie et il n’y a malheureusement aucune possibilité de pouvoir retrouver un titre de propriété. Le ministère des Affaires étrangères consulté sur la propriété de cette chapelle a confirmé que cette parcelle ne leur appartenait pas. Toutes les recherches effectuées quant à la propriété de cette parcelle convergent vers une propriété de la commune de Bardonecchia. D’un commun accord il a été acté le 17/12/2020 que cette chapelle appartenait à la commune de Bardonecchia. propriété.
La cappella della Vergine Addolorata è meta tradizionale, il 16 giugno, della processione che in cinque ore di marcia raggiunge la vetta del Thabor.
Il cedimento del permafrost rende urgenti i lavori di consolidamento e restauro del rifugio e della cappella.

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