San Defendente all’Indiritto c’è

2 gennaio 2023 – Cielo grigio su, tracce di neve sporca giù e in mezzo il rosso mantello di San Defendente, giovanotto roseo dallo sguardo fiero di soldato e martire.

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La statua percorre ad anello lo spiazzo della chiesa del Marone portata a spalle, l’accompagnano la voce instancabile di Suor Francesca e tanti fedeli. Soprattutto dell’Indiritto (la Drèc), i pochi rimasti e quelli che tornano nelle occasioni importanti. La festa di San Defendente (Säŋ Dfandëŋ), il 2 gennaio, all’Indiritto, lo è e lo è sempre stata. Oggi le feste estive, grazie a turisti e villeggianti, sono più frequentate. Ma nel mondo contadino l’estate era stagione di lavori e fatica e le feste più partecipate e “rilassanti” erano quelle invernali. Specialmente quella di Sant’Antonio Abate, che oltre a cadere a metà gennaio è dedicata a un santo protettore di animali, che erano un tempo quasi l’unica fonte di reddito per le famiglie contadine. Questo spiega come la devozione degli abitanti dell’lndiritto si dividesse equamente tra un santo famosissimo e popolare come  San Giacomo, a luglio, e il quasi sconosciuto San Defendente, a gennaio. Che usciva col suo vestito leggero anche nella neve alta, comunque atteso dai tanti abitanti che contava un tempo l’Indiritto. Lo invocavano contro gli incendi e i lupi, temutissimi da una comunità povera per cui ogni oggetto e ogni animale domestico era un bene prezioso. La tradizionale vendita all’asta (l’incënt) , che seguiva la cerimonia religiosa, vedeva un generoso concorso di offerte, anche in tempi in cui si faticava a mettere in tavola ogni giorno la solita polenta. Anche oggi le offerte si susseguono generose e molti sono i prodotti e gli oggetti messi a disposizione dai benefattori.

Franco Martoglio mentre conduce l’incënt.
La statua di San Defendente, custodita nella chiesa del Marone e portata in processione il 2 gennaio, rispecchia l’iconografia tradizionale del Santo, che veste la divisa di legionario romano, impugna la lancia e stringe al cuore un ramo di palma, simbolo del martirio.

San Defendente – III secolo d.C.

Secondo l’agiografia Defendente era un legionario romano martirizzato sotto l’imperatore Massimiano nel III secolo. La legione tebea, forse di cristiani copti egiziani, era guidata da San Maurizio e venne massacrata ad Agaunum, oggi San Maurizio in Vallese, per il rifiuto di perseguitare una comunità cristiana locale. La statua custodita nella Chiesa dell’Indiritto rappresenta infatti San Defendente con la divisa da legionario e la palma del martirio. Il culto dei martiri della legione tebea era diffuso in Piemonte, incoraggiato dal fatto che il comandante era San Maurizio patrono della Savoia e dei Savoia. Inoltre San Defendente veniva invocato contro gli incendi e i lupi, ma anche per grazie particolari. E, anche se qualcuno dubita della sua esistenza, all’Indiritto c’è chi testimonia di aver ricevuto la Lui la grazia richiesta.

Accanto all’ingresso della chiesa questo albero geometrico e striminzito a prima vista delude, ma avvicinandoci ci accorgiamo che dalle palline appese ci sorridono tante persone, la piccola comunità dell’Indiritto.

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