Polveriera, una patata bollente per Sangano

Nel 2008 una ricerca del Pascal aveva suggerito 4 soluzioni

Leggendo su “La Valsusa” che il sindaco di Sangano Alessandro Merletti, dopo aver portato un gruppo di tecnici a visitare l’ex Polveriera, intende impiantarvi un “parco etico” mi sono ricordato che negli anni 2007-2008 alcuni studenti dell’Istituto Pascal di Giaveno, guidati dalla professoressa Silvia Ajmerito, avevano svolto un’approfondita ricerca sulla Polveriera e, sollecitati dall’allora sindaco Agnese Ugues, avevano elaborato una serie di ipotesi circa l’uso dell’area. Le riporto, nella loro semplicità, come contributo di idee per i lavori della folta commissione che il Comune intende istituire per trovare finalmente una collocazione utile e complessiva alla vasta area di 45 ettari e ai 42 edifici che vi si trovano.

L’articolo comparso su “La Valsusa” del 27 maggio 2021
La ricerca in formato PDF

Possibili utilizzi dell’area

Al termine della visita [alla Polveriera] siamo ritornati in paese e ci siamo fermati in Comune. Il sindaco ci ha fatto sedere in Sala Consiliare, sulle poltrone dei rappresentanti del Comune, e ci ha fatto meditare sui fatti passati, collegandoli al presente; inoltre ci ha chiesto di riflettere su eventuali utilizzi della zona esplorata. Alcuni di noi hanno pertanto elaborato un piccolo progetto che qui riportiamo:

  1. Agriturismo
  2. Campo da soft- air
  3. Museo sulla Resistenza o Seconda Guerra Mondiale
  4. Centro di aggregazione giovanile

Il Corpo di Guardia annesso alla Polveriera di Sangano è costituito da un edificio centrale abbastanza grande, già utilizzato dal Comune come scuola elementare, circondato da vari edifici più piccoli, il tutto immerso in un ampio spazio verde. Questa struttura è rimasta inutilizzata per molto tempo, con la conseguenza che il tempo e i soliti “vandali” ne hanno causato il parziale decadimento.

L’utilizzo di tale struttura come agriturismo presenterebbe numerosi vantaggi: innanzitutto si eviterebbe la costruzione di ulteriori edifici che deturperebbero l’ambiente e si valorizzerebbero quelli preesistenti. Inoltre, essendo la Valsangone ricca di prodotti tipici e di specialità gastronomiche, si potrebbe pensare alla vendita diretta di prodotti apprezzati da turisti e gente del posto. L’ampio spazio verde potrebbe essere adibito in parte a campo agricolo, in parte per come luogo ricreativo per gli ospiti (campi da gioco, cavalli, ecc.)

L’area della polveriera, ai piedi del Pietraborga, si sviluppa su 45 ettari ed è costituita da 42 costruzioni.

Il soft- air è uno sport che si sta affermando ultimamente, raccogliendo una consistente quantità di giocatori e appassionati, consistente in una simulazione di guerra. Si costituiscono delle squadre composte da un certo numero di sfidanti, ognuno munito di un’arma caricata con pallini di cera, riprodotta fedelmente seguendo gli schemi delle armi vere. Ogni squadra cerca di conquistare la postazione nemica oppure una “ bandiera”, servendosi della propria arma per “eliminare” gli avversari dal gioco. Tale struttura, essendo costituita da un ampio spazio verde dove sono presenti alberi e arbusti, nonché alcuni edifici, si presta molto bene per creare degli appostamenti e delle basi, offrendo un ottimo spazio per la pratica di questo sport.

Musei sulla seconda Guerra Mondiale sono presenti in tutta Italia, alcuni generali, altri specializzati in ambiti e avvenimenti precisi; alcuni sorgono in luoghi che la seconda Guerra Mondiale ha risparmiato, ma la Valsangone è stata in prima linea nella lotta all’invasione tedesca, sacrificando numerosi giovani, donne, uomini che hanno pagato con la loro vita il caro prezzo della libertà dallo straniero. Perciò la costituzione di un Museo dedicato a ciò che fu la Resistenza nel nostro territorio, non sarebbe in alcun modo inappropriato e questo luogo, già teatro di scontri tra partigiani e tedeschi, potrebbe essere adibito a tale uso.

Per i giovani si attivano sempre moltissime iniziative, sociali, culturali, di svago, ma non si è mai pensata la cosa più semplice che si potrebbe realizzare: concedere ai giovani una struttura in gestione, dove possano organizzare feste, concerti, dibattiti, proiezioni di film oppure, semplicemente, dove possano ritrovarsi per fare i compiti o per stare un po’ in compagnia e conoscere nuove persone. Naturalmente dei ragazzi non possono portare avanti una struttura né tanto meno promuovere progetti di ampia portata, ma sarebbe senz’altro un modo per fare esperienze di tipo gestionale ed organizzativo, magari con l’aiuto di qualche adulto volenteroso”.

Breve storia della Polveriera di Sangano

Nel 1935 lo Stato requisì 270.000 mq di terreno nella zona dei Pianetti per costruirvi una fabbrica di polvere da sparo e cariche per munizioni. Nel 1943, con l’occupazione tedesca, le costruzioni protette e mimetizzate divennero un grande deposito di armi e materiale bellico (bombe, detonatori, munizioni, ecc.) e la sede del presidio di occupazione. Presidio che fu catturato il 26 giugno 1944 dai partigiani di Sergio De Vitis, che svuotarono i depositi, ma rimasero poi vittime della reazione nazista. Dopo la guerra l’Esercito, pur non sapendo bene cosa farne, l’ha “regalata” al Comune di Sangano solo nel 2000. La sindaco di allora Agnese Ugues pretese giustamente che venisse bonificata, soprattutto dall’amianto dei tetti. Nel 2007 coinvolse poi un’insegnante sanganese la professoressa Silvia Ajmerito e gli alunni del Pascal di Giaveno in un progetto di conoscenza storica e di valorizzazione dell’area. La 4H nel 2008, dopo due anni di ricerche e raccolta di preziose testimonianze, presentava gli elaborati dell’area di progetto in forma multimediale. Ho riordinato i testi in formato pdf, ma non sono riuscito a reperire il filmato realizzato a corredo della relazione.

La storia documentata dell’area dei Pianetti, diventata demaniale nel 1935, con le varie destinazioni d’uso e la dismissione dall’Esercito al Comune di Sangano è dettagliatamente ricostruita e illustrata nel sito 3confini

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