Nessuno disse “Salvate i soldati Cantore e Aghemo!”

“Salvate il soldato Ryan” è il titolo del famoso film del 1998 per cui Steven Spielberg vinse l’Oscar per la regia. Avuta notizia che tre di quattro fratelli sono morti in guerra, lo Stato Maggiore americano decide di salvare l’unico sopravvissuto. Il film è ispirato a una storia vera e ambientato nella Seconda Guerra Mondiale.

Più di un caso simile si verificò nella Prima guerra mondiale, anche se non si ha notizia che gli Alti Comandi si preoccupassero di impedire l’annientamento di intere famiglie. L’Italia contadina dei primi del Novecento contava famiglie patriarcali in cui un alto numero di figli era la regola e non l’eccezione. Spesso nascevano a distanza di pochi anni l’uno dall’altro e con la guerra che accatastava i morti a decine di migliaia le cartoline di precetto arrivavano a raffica e spesso riguardavano tutti i fratelli di una famiglia. Dopo Caporetto, nel 1917, per rimpiazzare i 350.000 soldati morti o catturati in battaglia, si chiamarono al fronte anche i “ragazzi del ‘99” e in tutto vennero precettati circa cinque milioni di italiani.

La ricerca condotta da Silvia Musi, ed esposta nel sito http://www.pietrigrandeguerra.it/voci-e-volti-dal-fronte/famiglie-distrutte/ è impietosa e drammatica nell’individuare la strage che la mobilitazione di massa e l’alta incidenza delle perdite fece nelle famiglie patriarcali italiane: mamma Giovanna della famiglia Sacchi di Cagli, nelle Marche, vide morire in guerra 5 degli 8 figli. 32 famiglie ebbero 4 caduti, 472 famiglie ebbero 3 figli morti in guerra.

Tra queste la famiglia Cantore di Chiusa San Michele e la famiglia Aghemo di Bruino, poi trasferitasi a Giaveno nel dopoguerra, alla Cascina Barolà, in Borgata Colpastore.  

Chiusa San Michele Giaveno
Onore ai Caduti
Figli di Giovanni Battista Cantore e Teresa Odenino,
morti o dispersi nella Prima Guerra Mondiale
Figli di Carlo Martino Aghemo e Teresa Neirotti
morti o dispersi nella Prima Guerra Mondiale
1. Cantore Gioacchino, nato a Chiusa di San Michele (distretto militare di Pinerolo) il 04/02/1887, Soldato 92° Regg.Fanteria, morto il 12/06/1916 sul Monte Cristallo per ferite;1. Aghemo Abele, nato a Bruino (distretto militare di Torino) il 04/03/1888, Soldato 1° Regg. Granatieri, morto il 22/11/1918 nell’ospedale da campo n.199 per malattia. Abele morì all’ospedale di Trieste nel rientro in Patria dalla prigionia in Serbia. Sepolto nel Sacrario Militare di Redipuglia;
2. Cantore Ignazio, nato a Chiusa di San Michele (d.m. di Pinerolo) il 01/10/1891, Soldato 201° Regg.Fanteria, disperso il 01/11/1916 sul Carso in combattimento;2. Aghemo Amedeo, nato a Bruino (d.m. di Torino) il 26/10/1893, Soldato 1° Regg. Artiglieria da Montagna, morto il 13/12/1916 sul Monte le Tofane in seguito a caduta di valanga. La salma di Amedeo fu ritrovata nella primavera seguente, con ancora in tasca il foglietto della licenza che avrebbe dovuto iniziare pochi giorni dopo la sua morte. Sepolto nel Sacrario Militare del Pocol (Cortina d’Ampezzo), tomba n.27;
3. Cantore Pasqualino, nato a Chiusa di San Michele (d.m. di Pinerolo) il 04/04/1896, Soldato 4° Regg.Alpini, disperso il 18/05/1917 sul Monte Vodice in combattimento.3. Aghemo Anselmo Stanislao, nato a Bruino (d.m. di Torino) il 07/05/1883, Soldato 510° Comp. Mitraglieri Fiat, morto il 25/10/1917 sul campo per ferite. Sepolto tra gli ignoti nel Sacrario di Oslavia, Gorizia.
Monumento di Chiusa San Michele, la lapide dedicata ai Caduti della Prima Guerra Mondiale
Immagine d’epoca di Piazza San Lorenzo a Giaveno, col Monumento ai Caduti addossato alla Torre Civica.

Commenti e ricordi

Antonello Cotza Mio nonno paterno, da San Vito Sardo, bersagliere, partì con due fratelli per il fronte e tornò solo; Emanuele e Giovanni rimasero sul Carso. Non se ne parlava in famiglia, nemmeno dopo generazioni, tanto fu il dolore bruciante della guerra!

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