La rivoluzione del 1975: dal padre padrone alla coppia

La lunga difficile lotta verso l’emancipazione e la parità di genere del movimento femminista italiano evidenzia le leggi sul divorzio e sull’interruzione di gravidanza come  tappe miliari, ma un’altra legge è stata rivoluzionaria, intaccando una situazione e una mentalità vecchia di secoli.  Si tratta della Legge n. 151 del 19 maggio 1975 “Riforma del diritto di famiglia“, che apportava modifiche sostanziali all’istituto familiare:

  • passaggio dalla potestà del marito alla “responsabilità genitoriale” condivisa dei coniugi;
  • passaggio dalla potestà maritale all’eguaglianza fra coniugi;
  • cambiamento del regime patrimoniale della famiglia (separazione dei beni o comunione legale/convenzionale);
  • cambiamento delle norme sulla separazione personale dei coniugi (dalla separazione per colpa alla separazione per intollerabilità della prosecuzione della convivenza);
PDF completo della ricerca

Indice della ricerca     

Il movimento di emancipazione femminile

  • La Rivoluzione Francese: inizio dell’emancipazione
  • Le donne operaie e suffragette
  • Le donne lottano anche nel mondo comunista
  • Nuove conquiste negli anni Sessanta
  • Il movimento delle donne negli anni Settanta
  • Telefono rosa

Come Mussolini governò le donne

  • La politica riproduttiva
  • La politica della famiglia
  • La politica del lavoro
  • L’organizzazione politica

Il ruolo delle donne nella Resistenza

  • Donne e Resistenza in Val Sangone

I diritti delle donne nella legge italiana

  • È possibile un mondo più femminile?

La questione della rappresentanza politica

  • Un commento femminile sullo  scandalo delle “quote rosa” in Parlamento.
  • “Care tutte, ma dove siamo?”

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Nota metodologica

La ricerca ha preso avvio da precedenti lavori prodotti dal nostro Istituto, si è proceduto poi alla lettura di alcuni dei testi consigliati in bibliografia ed a ricerche su Internet e sulla stampa quotidiana.

È stata seguita dal professore di italiano e storia Guido Ostorero con la collaborazione della professoressa Marilena Omedè, che ha supportato i ragazzi nella ricerca giuridica.

Si è proceduto ad una ricerca sul movimento di emancipazione femminile dal suo manifestarsi a fine Settecento, arrivando fino alle conquiste degli anni Settanta.

Si  sono approfonditi in modo particolare:

  • In ambito storico – La condizione femminile sotto il regime fascista e il ruolo delle donne nella Resistenza, con riferimento particolare alla Val Sangone;
  • In ambito giuridico i diritti delle donne nella legge italiana e la questione della rappresentanza politica.

 Si è pensato di corredare il testo con immagini, testimonianze e documenti, reperiti sia in Internet, che su riviste e presso le persone contattate.

Sul tema ripropongo la ricerca svolta nel 2006 da un gruppo di lavoro dell’Istituto Pascal di Giaveno, costituito da Martina Benetto, Simona Drago, Eleonora Gili, Valeria Lucenti, Paola Rolle, Chiara Torta e coordinato da me con la professoressa Marilena Omedè. In risposta al concorso promosso dalla Regione Piemonte abbiamo sviluppato un’ampia ricerca sia storica che giuridica sulla condizione femminile. L’analisi si ferma al 2006, ma una lettura può essere utile sia per cogliere il cammino fatto dalle prime istanze di emancipazione delle rivoluzionarie di Francia alla conquista del diritto al voto e alla parità di genere, sia per confrontare la situazione attuale con quella di 15 anni fa e accorgersi purtroppo che il cammino non è compiuto.

Questa ricerca è stata premiata dalla Regione Piemonte con un viaggio in Polonia, a Cracovia, con l’opportunità di visitare i campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau, accompagnati da ex deportati e storici, che hanno reso questa esperienza toccante e unica.

2 maggio 2006 – Il gruppo di lavoro davanti all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz, con alle spalle la famigerata scritta “Il lavoro rende liberi”.

Introduzione

Fra le tracce proposte dal “Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana” per il  Concorso di storia contemporanea 2005 – 2006  ci ha particolarmente interessato e coinvolto la seconda.

Il percorso delle donne in Italia nei diritti civili e nella rappresentanza politica, dalla conquista del voto ad oggi. Partendo dalla condizione di “cittadinanza limitata” riservata alle donne dal regime fascista, delineate le tappe di tale percorso, individuando aspirazioni, lotte, acquisizioni, ostacoli.

Abbiamo intrapreso questo progetto con la voglia di documentarci sul ruolo che la donna ha avuto nella società italiana dal fascismo fino ai giorni nostri, con la consapevolezza che la sua posizione sta assumendo tratti sempre più autonomi.

Ci siamo infatti rese conto che nel corso di soli cinquant’anni la situazione femminile è completamente cambiata, e che alcuni diritti di cui oggi la donna gode e che sembrano cosi scontati rappresentavano una volta un’utopia.

Dal nostro punto di vista la donna attualmente in Italia, giuridicamente parlando, è una figura che gode di tutele e garanzie e per questo bisogna ringraziare i primi movimenti femministi dove le donne, che allora apparivano esaltate, hanno contribuito allo sviluppo culturale e sociale del nostro paese. Bisogna comunque tener conto che negli ultimi anni si sono presentate nuove sfide per le donne ad esempio la partecipazione in Parlamento, la riconsiderazione sulla legge per l’interruzione della gravidanza, ecc..

Appunto per questi motivi si richiede ancora oggi l’intervento di donne forti e determinate nel nostro paese in modo da tutelare  i diritti ed affrontare tutte le problematiche che potrebbero manifestarsi. Si auspica inoltre di arrivare un giorno ad una reale situazione di pari opportunità dei sessi.

Per quel che riguarda i rapporti con la famiglia le donne riscoprono in essa un nucleo positivo, che non rappresenta più la gabbia in cui rinchiudere tutte le aspirazioni di successo e di affermazione personale, ma lo spazio in cui la donna riesce a trovare una nuova dimensione complementare alla realizzazione professionale, un nuovo ruolo nella società, dunque, variegato e molteplice, ma al passo con i tempi.

Martina Benetto, Simona Drago, Eleonora Gili,

Valeria Lucenti, Paola Rolle, Chiara Torta

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