La neve di marzo

Il mese di marzo ha fama di instabilità. È il mese di transizione dall’inverno alla primavera e forse per questo è ritenuto imprevedibile, “pazzo”. La nevicata dei giorni scorsi ha fatto riempire i social di fotografie, suggerendo l’idea che le nevicate di marzo siano eccezionali. Ma non è così. Eccezionali sono state quella del 25 aprile di cinquant’anni fa e alcune straordinarie di giugno.

Quando arriva a marzo la neve è effimera, bella da vedere quando disegna il contrasto tra il primo verde e il proprio candore, ma può essere pesante, bëtàs, e danneggiare una natura che sta già fiorendo. Aspetti contrastanti che rende molto bene questa poesia di Ugo Usseglio Mattiet, che ho tratto dal libro “D’amore di resistenza e d’altre cose”, racconti tratti dal gruppo Facebook “Racconti e ricordi della Val Sangone” di Michele Rege – Giorgetta Usseglio, Ed. Graffio

MARZO

È giunto Marzo ormai da qualche giorno
ma è tutto bianco ognor ahimé d’intorno.
Del suo di, l’inverno, ancor non è giunto a sera
e ha posto il veto a una precoce primavera.
Non più leggera ormai ma con far greve
scende imperturbabile dal ciel la neve
ed inesorabilmente ancor essa ricopre
della natura e dell’uom nefandezze ed opre
e sotto quel gelido ed impietoso velo
che ella rinnova con così solerte zelo
mi è doloroso pensar ci sia ancor chi soffre.

                        Ugo Usseglio Mattiet

Anche Nebel, il cane mascotte del Rifugio Fontana Mura, ai piedi del Colle della Roussa a 1726 metri di altitudine, sembra perplesso per tutta questa neve fresca di marzo. Fotografia di Claudia Fea.

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