“Ho visto l’anno nuovo e l’anno vecchio lottare sul ponte di Sangonetto”

Quand’ero piccolo la mattina di Capodanno mio nonno Beniamino, “parìnch”, mi domandava se nella notte avevo sentito rumori di lotta. Io naturalmente avevo dormito e rispondevo di no. “Peccato – mi diceva – c’è stata una bella lotta sul ponte di Sangonetto di Coazze. Un vecchio malandato, affaticato e lacero, è stato buttato giù nel torrente da un giovanotto che voleva passare”. La prima volta che mi ha raccontato questa storia sono rimasto scosso, chiedevo particolari sul duello e sulle condizioni del vecchio. Quando mi ha detto senza scomporsi, quasi sorridendo, che il vecchio era stato scaraventato giù dal parapetto a mezzanotte e portato via dalla corrente, ho cominciato a “mangiare la foglia”, ma i miei dubbi si scontravano col complotto familiare che teneva le parti del nonno. Era un bel tira e molla tra il mio sentirmi “preso in mezzo” e testimoni “oculari” che aggiungevano particolari e cinismo “Meno male che ha vinto il giovane, quel vecchio malmesso aveva fatto il suo tempo”. Solo quando veniva svelata l’identità dei contendenti, l’anno vecchio e l’anno nuovo, la storiella sembrava chiusa. Ma c’erano strascichi. Il nonno provava ancora a convincermi che i due “Anni” si erano proprio battuti, i parenti oscillavano tra il supportarlo e il darmi del credulone. Io negavo d’esserci cascato e anzi mi vantavo di averli smascherati con le mie domande incalzanti.

Il vecchio ponte di Sangonetto, costruito “provvisoriamente” nel 1948 dopo l’alluvione dell’anno prima e sostituito dall’attuale nel 1965.

L’anno dopo mio nonno ci ha riprovato. Appena alzato mi ha portato su una grossa pietra sporgente sul torrente Sangonetto, dietro al garage, dicendomi che i due Anni si erano attardati nello scontro e invitandomi a guardare bene chi vinceva. In realtà tra nevischio e foschia non si vedeva niente, ma lui continuava a stupirsi che non vedessi e a farmi la cronaca del duello, finito immancabilmente col vecchio giù dal ponte. Il “duello” con mio nonno è proseguito ancora per qualche anno, come un gioco, senza pretendere che ci credessi.   Buon Anno!   Buń èn!

Mio nonno Beniamino Ostorero in partenza per la Grande Guerra.

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