Fuori Moda dentro Borello

Vi sono angoli di Giaveno che hanno cambiato destinazione d’uso pur mantenendo un aspetto esteriore tradizionale, come l’ex Ospedale o l’ex Seminario. L’insediamento del nuovo supermercato Borello ha invece cancellato completamente la secolare struttura della “fàbrica d’Mòda“. A parte il peggioramento estetico, questa trasformazione accentua un mio dubbio: se continuiamo a trasformare i luoghi di produzione (vedi il Lingotto a Torino e la Cartiera Reguzzoni diventata Coop) in luoghi di consumo siamo sulla strada giusta?

Com’era com’è

Efisia Fontana, moglie del notaio Candido Moda, aveva iniziato dando lavoro a domicilio per manufatti di canapa ad uso domestico. L’attività fece un salto di importanza quando vinse un grosso appalto per la fornitura delle buffetterie in tela per l’esercito. Nel 1879 Efisia Moda acquistava dalla Comunità giavenese l’antico mulino della Abbazia di S. Michele della Chiusa, sulla riva destra dell’Ollasio, con annesso terreno, già facente parte del vasto Parco Abbaziale. Su questo spazio sorgeva nel 1880 la prima costruzione industriale in unico corpo a due piani, con macchinario di tessitura, mosso in parte da energia idraulica ricavata dall’antico canale del Partitore, e in parte da energia a vapore. Al lavoro artigiano subentrava una razionale ed organizzata produzione, con veri criteri industriali. Negli anni successivi il figlio Alfredo Moda lo convertiva in jutificio, impiegando un centinaio di addetti. L’opificio chiude nel 1956 e diventa di proprietà della famiglia Giai Baudissard che lo trasforma in una fonderia per la rigenerazione dell’alluminio. Nel 2008 la fabbrica chiude definitivamente ed i macchinari per la produzione vengono venduti ed installati a La Paz in Messico dove sono attivi tuttora.

Fabbrica ex Moda nel 2010
Fotografia del 10 marzo 2021, a tre mesi dall’apertura

La trasformazione dell’area ad uso commerciale ha richiesto molti lavori e grossi investimenti, non solo nel prefabbricato commerciale, ma anche nella sistemazione dell’area con arginamento del torrente Ollasio, creazione di parcheggi e trasformazione del ponte pedonale in carrabile.

Fotografia del 10 marzo 2021, il nuovo ponte carrabile sul torrente Ollasio
Fotografia del 10 marzo 2021
Stralcio dalla carta intestata in uso ai primi del Novecento

Disegno tratto dalla carta intestata della ditta Moda, poi diventata De Fernex. La veduta aerea evidenzia a sinistra la palazzina con gli uffici e l’abitazione, al centro il capannone originario a destra l’ala aggiunta, la cui parete lungo l’Ollasio è oggi la sola superstite a fianco del prefabbricato del supermercato.

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