Cartoline … sbagliate

Collezionare cartoline vuol anche dire imbattersi in errori e manipolazioni, ben prima dei programmi di fotoritocco digitali i fotografi erano abili a colorare a mano le foto, a ritoccare i particolari, a sistemare le scritte. E nei regimi dittatoriali anche ad “epurare” le presenze diventate scomode.

Forse erano meno abili in geografia, perché ho trovato qualche esempio di approssimazione geografica veramente curioso.

Vi sono poi gli “errori” voluti, il più clamoroso che ho incontrato è lo spostamento del famoso motto coazzese “Ognuno a suo modo”, dal lato sud al lato est del campanile!

Coazze   –   Casa Parrocchiale e campanile col motto spostato
                       V, Vg. 22/05/1964, Ng.  Oliva, Privativa n.4 Coazze, Ed.  SACAT Torino

In questa cartolina il tipico motto coazzese OGNUNO A SUO MODO è stato sovrastampato sul lato sbagliato del campanile, non a sud dove si trova la scritta, ma ad est, perché si vedesse nella inquadratura. Questo falso testimonia l’importanza del motto e la spregiudicatezza del fotografo.

Nella cartolina precedente c’è un altro dato approssimativo, l’altitudine. La chiesa si trova a 747 m. s.l.m., 770 m. probabilmente è l’altitudine del Municipio. Indipendentemente dal luogo inquadrato sulle vecchie cartoline di Coazze queste due altitudini si alternano a caso.

Il record spetta ad una cartolina in cui il centro di Coazze viene collocato a 845 m. s.l.m.

Anche la borgata Sangonetto è stata innalzata, pur trovandosi a poco più di 700 metri s.l.m. una cartolina la colloca a 800 m.

In questa cartolina, oltre a regalarle una quarantina di metri di altitudine, l’autore entra in confusione sulla collocazione della borgata: sembrerebbe attribuirla a Giaveno, il cui confine arriva solo all’altra sponda del Sangone, ma la chiama anche “Sangonetto di Coazze”. Insomma l’unico dato certo è che si trova nell’alta valle del Sangone.

Concludo questa simpatica rassegna con uno strafalcione che non so spiegarmi. Curiosavo al Balon di Porta Palazzo quando buttando l’occhio su un banco vedo questa cartolina. Sono attirato dal nome Coazze, ma poi resto di stucco di fronte a una località Sabbioneta che di sicuro a Coazze non esiste. Riconosco però la borgata Sangonetto, anche perché vi sono nato. Forse il tipografo si è confuso per l’assonanza dei nomi. Certo questo gruppo di case, sorto a inizio Novecento attirato dal ponte, passaggio obbligato per accedere all’alta valle, nulla ha a che fare con la vera Sabbioneta, gioiello rinascimentale voluto da Vespasiano Gonzaga sulle sponde del Po.