ANDARE SULLA LUNA E NON TOCCARLA

Si dice “Andare a Roma e non vedere il Papa”, ma all’astronauta Michael Collins è toccato di peggio, è arrivato sulla Luna e non l’ha toccata. Il 20 luglio 1969, il giorno che cambiò il mondo. Mentre i suoi due compagni di viaggio dell’Apollo 11, il comandante Neil Armstrong e Buzz Aldrin, passeggiavano per oltre due ore sul nostro satellite,  Collins, in quanto pilota del modulo di comando, rimase in orbita intorno alla Luna, completamente solo e isolato da qualsiasi comunicazione.
Era nato a Roma il 31 ottobre 1930, al n.16 di Via Tevere, dato che il padre era di servizio all’ambasciata statunitense in Italia. Formatosi all’accademia militare di West Point diventò pilota e collezionò circa 4200 ore di volo. Fu selezionato dalla NASA come astronauta nel 1963. Partecipò a due missioni spaziali, la Gemini 10 e l’Apollo 11, compì passeggiate nello spazio, ma la Luna non riuscì a toccarla, se non nei frammenti che i suoi compagni di missione portarono a bordo. È morto pochi giorni fa a 90 anni, preceduto da Armstrong nel 2012.

SOLO UNA

Esiste un’unica busta volata con il bollo Moon Landing datato 20 luglio 1969 e apposto sulla prova del francobollo, che sarebbe diventato ufficiale solo il 9 settembre. Gli astronauti dell’Apollo 11 la annullarono durante il volo di ritorno sulla Terra seguendo le indicazioni che erano state loro dettagliatamente impartite dal centro di Houston. È un reperto unico, di proprietà del governo degli Stati Uniti e come tale non ha prezzo.

Michael Collins 16 ottobre1930 – 28 aprile 2021
Busta commemorativa primo giorno dello sbarco sulla Luna

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