Addio Livia, bisnonna della Val Sangone

Se n’è andata a 92 anni Livia Picco, autoproclamatasi “bisnonna” dei ragazzi della Val Sangone. Ci ha lasciato migliaia di libri letti, centinaia di studenti formati dal suo insegnamento rigoroso e chiaro e due libri scritti con una prosa tanto lineare quanto efficace. Il romanzo “Gente sul filo del rasoio”, ambientato nella Seconda guerra mondiale, e “La Val Sangone raccontata ai ragazzi … dalla bisnonna”, una “summa” delle sue conoscenze e delle sue esperienze. I libri sono stati i compagni fedeli della sua esistenza. Studentessa, bibliotecaria, insegnante, preside, pensionata. Sempre un libro in mano. Quando gli acciacchi l’hanno costretta a lasciare la sua casa e ad entrare “in caserma” come chiamava Villa Taverna, la sua preoccupazione maggiore era staccarsi dai suoi libri. Anche nella RSA aveva sempre un libro con sé, una mano sul deambulatore e un’altra a sfogliar pagine. Intratteneva gli altri ospiti con la lettura. Se devo immaginare un premio per la sua vita operosa e generosa la penso al tavolo di consultazione di una di quelle splendide biblioteche storiche, nel caldo abbraccio di una sala fasciata di libri fino al soffitto. O meglio ancora in un luogo simile all’angolo illuminato del limbo dantesco, dove il Sommo poeta ha radunato l’élite culturale del mondo. Là potrà dialogare con i filosofi che ha studiato e insegnato: Aristotele, “il maestro di color che sanno”, e Livia, la maestra che sa e ancora vuol sapere, insieme per l’eternità. 

La Valsangone spiegata ai ragazzi … dalla bisnonna è da tempo esaurito e introvabile. Ho pensato quindi di dedicare a Livia Picco e al suo libro una pagina del sito, dove riportare gradualmente i capitoli più significativi della sua opera, che considero un po’ il suo testamento culturale. Spero che Livia lo apprezzerà, lei che, prima come insegnante e preside e poi come testimone, è andata nelle scuole e ovunque la chiamassero, mossa dall’instancabile desiderio di educare i giovani e diffondere “virtute e conoscenza”.        

Gente sul filo del rasoio, Picco Livia, MEF l’autore libri Firenze, 2003
La Valsangone spiegata ai ragazzi … dalla bisnonna, Picco Livia, Ahcartari Ecomuseo Alta Val Sangone, Echos Edizioni, 2015
Livia Picco, 1929 – 2022
Livia Picco, nel 1940, è la prima a sinistra (con gli arnesi per filare) in prima fila in questa foto di classe con la maestra Amalia Agnello, al centro.

Livia Picco

È nata a Coazze, in borgata Tiglietto, l’11 settembre 1929. Da bambina frequentò le scuole di borgata Rosa e del capoluogo e conobbe la vita dura e insieme serena dei valsangonesi, ma l’8 settembre 1943 il suo piccolo mondo andò in frantumi, oppresso dalla paura, dall’orrore e da privazioni impossibili. Adolescente sconvolta restò a guardare, ma i ricordi rimasero indelebili e divennero il romanzo dedicato alla Resistenza “Gente sul filo del rasoio” (2003) e diedero lo stimolo per l’altro libro “La Val Sangone raccontata ai ragazzi … dalla bisnonna”. Nel dopoguerra, prima di laurearsi all’Università Cattolica di Milano in Pedagogia a indirizzo filosofico, fu educatrice al Convitto “Casa del sole” del Comune di Milano, poi lavorò alla Biblioteca Civica della città. In seguito ai concorsi insegnò italiano e storia nell’Istituto Tecnico Hensemberger di Monza e infine Filosofia e Pedagogia per molti anni negli Istituti magistrali di Saluzzo e poi di Pinerolo. Da pensionata andò nelle scuole a raccontare le vicende e le qualità della gente della sua valle, perché nessuno dimenticasse. L’interesse e le domande dei ragazzi hanno spinto l’autrice a raccogliere gli appunti e ad allargare le ricerche ed è nato il libro sulla Val Sangone, in cui ha compendiato le sue conoscenze e le sue esperienze.

Monastero di Strahov a Praga, biblioteca teologica

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